TERAMO «Il rilancio dell’Università deve essere una vertenza condivisa, è una situazione che riguarda l’intera città di Teramo, e anche i sindacati». Così Adolfo Braga, docente di Scienze Politiche ha introdotto, ieri pomeriggio, nell’aula tesi della Facoltà di Scienze politiche, il seminario dal titolo «Quale futuro per i sindacati», organizzato dall’Ateneo teramano. All’interno della tavola rotonda, a cui ha preso parte anche il rettore D’Amico, si sono confrontati gli esponenti del mondo sindacale locale e nazionale: Giuseppe Farina, segretario generale Fim Cisl, Gianni Di Cesare, segretario generale Cgil Abruzzo, Paolo Nerozzi, ex segreteria nazionale Cgil e senatore. Presente anche Luciano D’Alfonso, in qualità di presidente della Scuola di Regione. Un dibattito a tutto tondo, sulle nuove sfide che la crisi impone, sull’utilità dei sindacati in questo contesto storico, sulla loro crisi, sul ruolo di mediazione che continuano a svolgere e sulle risposte che i nuovi lavoratori «non standard» si attendono. Molti i riferimenti diretti al «caso Abruzzo», alle vertenze aziendali e sugli accordi regionali in merito alla Cassa integrazione in deroga. «Teramo – ha ricordato Di Cesare – aveva il 36% di occupati nell’industria, adesso la crisi è potentissima».