PESCARA Sono giorni decisivi per il centrodestra abruzzese. Probabilmente lunedì il governatore Gianni Chiodi deciderà con il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano la data delle elezioni regionali. In queste ore Chiodi sta conducendo un sondaggio tra i suoi, e sembra che la posizione di chi preferirebbe votare a fine novembre, dunque alla scadenza naturale dei cinque anni (nel 2008 si votò il 14 e 15 dicembre), sia «minoritaria nel partito», assicura un autorevole esponente del Pdl. Molto più popolare tra i consiglieri regionali di maggioranza il voto a marzo e ancora più popolare l’accorpamento con amministrative e regionali tra maggio e giugno, sul quale sarà comunque il governo nazionale a decidere per motivi di minori costi. Una eventualità che ha già fatto gridare allo scandalo Idv, Pd, Sel e Rifondazione. Anche perché vorrebbe dire condannare la Regione a sei mesi di quasi immobilità e dunque di improduttività. A frenare sul voto a novembre, dicono al partito, è soprattutto l’incertezza del quadro politico nazionale e locale. Per esempio, la nascita (rinascita) annunciata di Forza Italia come si rifletterà sul centrodestra abruzzese? Dove andranno gli ex An? Inoltre nel 2014 si voterà in Abruzzo in circa 100 comuni, molti dei quali importanti: Pescara, Teramo, Città Sant’Angelo, Silvi, Pineto, Tortoreto, Giulianova, Fossacesia. A Teramo probabilmente il sindaco Brucchi troverà spianata la strada della ricandidatura. A Pescara invece le intenzioni del sindaco Luigi Albore Mascia, che ha annunciato di volersi ripresentare, ha suscitato qualche malumore. Si sa, per esempio, che Guerino Testa sta pensando di lasciare l’incerta poltrona di presidente della provincia per tentare la scalata a palazzo di città. Nel frattempo dovrà tenersi pronto a dimettersi dalla carica, come tutti i presidenti e gli assessori provinciali, per lasciarsi aperta la strada della candidatura alle regionali. Strada quest’ultima diventata per pochi. L’abbassamento dei seggi a 29 + presidente e sfidante, accentuerà la selezione. Se per ipotesi la coalizione di centrodestra dovesse perdere (come il clima nel Paese farebbe intendere) dovrà accontentarsi di dividere i 12 posti dell’opposizione con le altre liste di minoranza. Quanti saranno gli eletti? Nessuno può dirlo nella previsione di un consiglio tripolare, vista la presenza del Movimento 5 Stelle. È anche per questo che Pagano starebbe accarezzando l’idea di provare con la candidatura alle Europee, ma i concorrenti della Circoscrizione Meridionale sono numerosi e agguerriti. Intanto Pagano riunisce oggi e domani in simposio il centrodestra per discutere della “Rotta verso le regionali”. L’appuntamento è a Caramanico Terme, Hotel Reserve a partire dalle ore 15.