La Tnt l’azienda olandese di spedizione e consegna express, licenzia in Italia 854 dipendenti attraverso una razionalizzazione complessiva e la chiusura di 24 filiali sul territorio nazionale. L’operazione colpisce pesantemente anche la provincia di Teramo. La sede di Mosciano è infatti tra quelle destinate alla chiusura, con 7 lavoratori dipendenti licenziati e con altri 17 posti di lavoro persi nell’indotto, che sono quelli dei dipendenti delle cooperative e dei padroncini impiegati nella consegna dei pacchi. «I motivi di tale decisione – spiegano durante il presidio in piazza San Francesco a cura della Cgil – si riassumano nell’intento aziendale di pareggiare i conti e risparmiare sui costi fissi. Nessun piano credibile che parli di rilancio e prospettive è stato presentato dall’impresa, né si è tenuto conto del dramma vissuto dai lavoratori da mandare a casa i quali, tra l’altro, appartengono a un settore totalmente scoperto dagli ammortizzatori sociali». I sindacati chiedono oggi ai rappresentanti locali delle istituzioni (Comune di Mosciano, Provincia e Regione) e ai Parlamentari teramani di sensibilizzare il Governo affinché si convochino le parti al Ministero competente perchè sono lavoratori senza cassa integrazione e alcun tipo di "protezione" e non hanno gli ammortizzatori sociali. A fine luglio, se non accadrà nulla, 854 dipendenti in Italia andranno a casa, hanno dichiarato i sindacati.
In Abruzzo vi sono due sedi: una a Mosciano e una a San Giovanni Teatino. Il prossimo presidio ci sarà il 2 luglio.
Le testimonianze di due lavoratori della sede moscianese. Daniela e Massimiliano: «l'azienda ci ha licenziati con una mail»
Daniela e Massimiliano, sono due dipendenti che lavorano nella sede di Mosciano della TNT, i quali dichiarano in diretta alla trasmissione TEMPO REALE:
«La situazione è drammatica e molto precaria. Il 10 di giugno l’azienda ci ha inviato una mail nella quale annunciava i licenziamenti. Sono 24 le filiali in Italia con anche tutto l’indotto a rimanere senza lavoro. Almeno mille famiglie che oggi si ritrovano a vivere con questo tipo di precarietà», dice Daniela da piazza San Francesco dove si è tenuto il presidio.
Dal 2000 Massimiliano invece lavorava per TNT. «Lotteremo a tutti i livelli per far in modo che l’azienda ritiri il provvedimento».
Rimane, dunque, solo il “lavoro povero” in Italia e l’azienda de localizza. Al Presidio sono stati invitati: l’assessore provinciale Eva Guardiani, il Presidente Valter Catarra e il Sindaco di Mosciano.