L’AQUILA Il consigliere provinciale Pierpaolo Pietrucci scrive: «Il presidente della Regione Gianni Chiodi deve restituire al territorio aquilano e a quello teramano, che ne sono i legittimi beneficiari, i 76 milioni di euro, inizialmente destinati alla realizzazione del terzo tunnel del Gran Sasso, che il governatore, inopinatamente e senza alcuna consultazione preliminare con i quattro Presidenti delle Province, ha assegnato ad opere come l’adeguamento di due gallerie a Ortona, sulla tratta Bologna-Bari, alla realizzazione del terzo binario tra le stazioni di Pescara Centrale e Pescara Porta Nuova e alle opere di ampliamento e adeguamento del Porto di Pescara. Già da tempo, insieme con il capogruppo Pd in Consiglio comunale Maurizio Capri e con il segretario provinciale Stefano Albano, avevo sollevato il problema, dal momento che, in una fase di grave difficoltà per il territorio aquilano, e alla luce delle annose questioni legate alla carenza infrastrutturale delle aree dell’Abruzzo interno, con ataviche ricadute sul settore economico e produttivo, la scelta di Chiodi appare insensata e iniqua, tanto più in quanto del tutto discrezionale. Non è la prima volta, del resto, che vengono servite serve queste polpette avvelenate al territorio aquilano. Ricordiamo tutti i 50 milioni dell’ assicurazione dell’ospedale San Salvatore, per i danni del sisma, redistribuiti dalla Regione a copertura dei debiti del comparto sanitario, peraltro in evidente conflitto di interesse tra i ruoli, a lungo ricoperti simultaneamente da Gianni Chiodi, di governatore e di commissario alla sanità. Seguì l’imbarazzante vicenda, poi oggetto anche di attenzione da parte dei media nazionali, dei 250 milioni di fondi stornati dalle scuole aquilane e del cratere e destinati all’intera regione, oltretutto includendo interventi in edifici che non ospitavano più scuole ormai da tempo. Adesso basta. Invito tutti i consiglieri regionali, di maggioranza e di minoranza, e in particolare quelli del Pd che sono espressione del territorio aquilano e di quello teramano, a presentare una mozione in Consiglio affinché questi fondi vengano restituiti ai due versanti del Gran Sasso, così com’è giusto e doveroso. All’Aquila, del resto, per quanto concerne le infrastrutture, ci sono molti progetti strategici e cantierabili. In particolare si tratta dell’ultimo lotto dell’adeguamento e ampliamento della strada statale 17, nel tratto compreso tra Poggio Picenze e San Gregorio, e delle opere di urbanizzazione dei nuclei industriali di Pizzoli, Sassa, Pile e Bazzano. Davanti a questo ennesimo scippo ai danni di un territorio penalizzato da decenni di politiche regionali inique e devastato da un sisma tra i più violenti nella storia, la politica non può stare a guardare. Chi ha cuore il futuro dell’Abruzzo interno e del territorio aquilano deve battersi contro questa scelta dissennata. Presenterò su questa vicenda un ordine del giorno in Consiglio Provinciale».