ROMA Far calare il sipario sul Pdl, un partito costoso, diviso tra “falchi” e “colombe” e, soprattutto, non più “gestibile”. Particolare non trascurabile perché nella fase della guerra finale con le procure serve altro. Serve un partito che esegua gli ordini del capo senza battere ciglio e che faccia cadere il governo al momento opportuno. Tutto questo sarà possibile tornado allo spirito di Forza Italia, il cui statuto parla chiaro: non c’è segretario, i dirigenti sono tutti nominati. C’è solo il “presidente” e un coordinatore. E questo vuol dire addio vertici, riunioni, dibattiti e scontri. Che è esattamente ciò a cui punta il Cavaliere, che due sere fa è stato costretto andare davanti alle telecamere del Tg1 per rabbonire i suoi ministri, presi di mira tutti i giorni da Renato Brunetta, e garantire lealtà al governo, come hanno preteso Angelino Alfano e Maurizio Lupi, pronti in caso contrario, a rassegnare le dimissioni. Davanti a una simile minaccia, Berlusconi è stato costretto a derubricare a semplici «stimoli per il governo» le continue bordate che partono dai “falchi “e ad annunciare il ritorno a Forza Italia, che ieri è stato benedetto anche da Angelino Alfano, il segretario «senza quid» che davanti al calvario giudiziario delle ultime settimane non ha difeso il Cavaliere come avrebbe dovuto. Ma questo non è il momento per regolare i conti e Berlusconi è costretto a indossare i panni della “colomba”, a spiegare che il ritorno a Forza Italia non è una minaccia per il governo Letta. La tensione, comunque, resta alta. Con una intervista al Corriere della Sera, Maurizio Lupi, attacca Brunetta, che ha accusato il governo di aumentare le tasse «quando non è assolutamente vero» mentre Sandro Bondi ritiene che quelle del capogruppo del Pdl alla Camera «non siano critiche preconcette» . Le divisioni, insomma, continuano e a gettare acqua sul fuoco ci prova il segretario. «In questa fase bisogna tenere unito il Pdl in vista del traghettamento verso Forza Italia. Il Pdl sarà la cornice della coalizione come fu la Casa delle Libertà nel 2001, che è stata a un’esperienza vincente» spiega Angelino Alfano. Sarà un’operazione nostalgia ? Michaela Biancofiore assicura che sarà solo un’operazione vincente: «Comunque sia Forza Italia è Silvio Berlusconi che rivincerà le elezioni e tornerà al governo del Paese».