ROMA Stretto tra la prospettiva futuristica di diventare il terzo scalo di Roma e l’improbabile concorrenza con quello di Pescara, l’aeroporto dei Parchi dell’Aquila è pronto al decollo. Primi voli tra fine luglio e inizio agosto; destinazioni Firenze e Milano Malpensa; in proiezione nord e Sud Italia e anche qualche paese europeo limitrofo. Le trattative con le compagnie sono in corso. Di certo, come ha spiegato ieri il gestore - la XPress - nell’affollato vernissage romano di palazzo Madama, finalmente c’è tutto per accendere i motori: certificazioni, strutture e anche la tanto discussa sostenibilità economica del progetto, o almeno così ha detto il manager Giuseppe Musarella. La presentazione ufficiale dello scalo - a cui farà seguito un maxi evento per la città, tra il 20 e il 27 luglio, direttamente in aeroporto - è servita innanzitutto a sgomberare il campo da critiche, dubbi e polemiche. In primis l’esclusione dal piano Passera: «Non potevamo rientrare, non eravamo un aeroporto certificato» ha detto il manager. E poi la gestione, totalmente a carico del privato - caso unico in Italia - e non, come avviene altrove, con partnership miste col pubblico. I costi? Circa 740 mila euro annui. Il Comune contribuirà con 196 mila per le prime tre annualità. Il 40 per cento di questa somma il gestore la investirà in riqualificazione.
Inoltre il gruppo ha ottenuto il finanziamento regionale - sotto forma di sgravi fiscali fino a un massimo di 800 mila euro - del bando «Lavorare in Abruzzo 3» per assumere risorse umane (una sessantina, candidature sul sito). Musarella ha difeso a spada tratta la Xpress (oggetto delle critiche di Report nelle scorse settimane): «Diamo lavoro a 90 persone, siamo presenti in tutti gli scali italiani e alcuni esteri, siamo leader nell’attività handling cargo». Fin qui, insomma, la «difesa». L’attacco, per così dire, è un aeroporto che Cialente ha definito «strategico per il rilancio della città», centrale per lo sviluppo del territorio. Come la locomotiva in «C’era una volta il West» e l’autostrada per Roma («Anch’essa fu osteggiata all’inizio»). Paragoni azzardati dallo stesso sindaco. Tra gli applausi Musarella ha annunciato la conclusione positiva dell’iter di certificazione per lo scalo al traffico commerciale in categoria 2B: significa aerei con al massimo cento posti. «L’aiuto di Enac e Enav - ha detto - è stato fondamentale, con attenzione massima agli aspetti di safety e security». Ovvero volare in sicurezza prima di tutto. In cinquemila hanno risposto al sondaggio lanciato sul sito sulla destinazione preferita per il primo volo (con annesso sconto promozionale del 50 per cento). Resta sul tappeto il tema della sostenibilità economica della struttura. Che mole di traffico potrà generare un aeroporto del genere? Musarella parla di 2-3 voli settimanali, ma è sul business di contesto che si lavorerà, ovvero sulle attività non-aviation (commerciale, partnership con la fiera di Roma e aziende locali). Ultimo, ma non in importanza, l’aspetto «emotivo». L’assessore Iorio si è detta «molto emozionata, è un’opera che darà respiro», ma la commozione è stata massima quando la signora Pina ha ringraziato tutti. Pina è la mamma di Giuliana Tamburro, morta nel sisma. A lei è intitolato lo scalo.