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Pescara, 18/12/2025
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Data: 04/07/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Il pasticciaccio elezioni arriva sul tavolo di Alfano. Tra le quattro date possibili per le regionali rispunta anche l’ipotesi novembre. Chiodi: vanno combinate diverse esigenze. Le Critiche di Paolucci e Mascitelli

L’AQUILA Parte l’annunciato «giro istituzionale» dei vertici della Regione per raccogliere pareri sulla data del voto regionale. Ieri c’è stato un primo incontro al ministero dell’Interno tra il ministro Angelino Alfano, il governatore Gianni Chiodi, il presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano, e il coordinatore regionale del Pdl, il deputato Filippo Piccone. Sono state esaminate quattro ipotesi, anche se lunedì scorso nella riunione di maggioranza che si è svolta alla Fattoria Rurabilandia di Atri si è trovata l’unanimità sull’ipotesi del voto a marzo (con possibile scivolo a maggio), caldeggiata in particolare dal gruppo regionale del Pdl. La prima ipotesi discussa con Alfano è la data più vicina, il 17 novembre prossimo, un mese prima della scadenza della legislatura regionale (secondo lo statuto si può votare da un mese prima a tre mesi dopo la scadenza naturale dei 5 anni). Come seconda ipotesi c’è il voto a gennaio, sulla base della teoria (la cui fondatezza è tutta da dimostrare) che la proclamazione dei consiglieri regionali c’è stata il 9 gennaio mentre l’insediamento della Giunta regionale il 27. C’è quindi l’ipotesi del voto a metà marzo, ultimo termine utile concesso dallo statuto regionale; oppure l’allineamento con amministrative ed europee quindi con l’election day, che potrebbe esserci tra maggio e giugno, in quest’ultimo caso sulla base di un decreto del governo. Come ha sottolineato il presidente Chiodi «si è trattato di un primo incontro istituzionale nel quale è stata illustrata la situazione, ora gli uffici del ministero dell’Interno approfondiranno per poi vederci ancora». Chiodi ha spiegato che «l’obiettivo è quello di favorire la partecipazione al voto e di contenere al massimo i costi. C’è l’esigenza di combinare la legge nazionale con quella regionale insieme a varie sentenze della Corte Costituzionale. Poi insieme scioglieremo il nodo». La scelta della data spetta al governatore assieme al presidente dell’assemblea e al presidente della Corte d’appello. Per il voto a novembre si sono espressi Pd, Sel e Idv. Ieri il segretario del Pd Silvio Paolucci ha commentato criticamente la presenza all’incontro del coordinatore Piccone («Così si confonde in maniera plateale il ruolo delle istituzioni pubbliche con gli interessi di partito»). Per il coordinatore dell’Idv Alfonso Mascitelli (leggi l’intervento a pagina 8) andare oltre novembre e ipotizzare addirittura uno scivolamento a maggio sarebbe «insostenibile per le condizioni in cui si trova la nostra Regione» e comporterebbe alti «costi diretti e indiretti, a spese dei cittadini».

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