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Data: 06/07/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Una sola offerta per Sistema rischiano 44 lavoratori. Ieri altro sciopero i sindacati contro l’Arpa

LA SOCIETÀ ENTRUST DI NOTARESCO POTREBBE CURARE I SERVIZI E IL CALL CENTER

Il prossimo partner di Arpa in servizi come la vendita e la distribuzione dei biglietti, la pulizia e il rifornimento degli autobus e il call center, potrebbe essere la Entrust srl: dalla società di Notaresco è infatti giunta l'unica offerta al bando di gara dell'Arpa per la vendita della quota del 62% che Arpa ha in Sistema spa, società che dal 1996 ad oggi garantisce proprio quei servizi. Una partecipazione che l'azienda di trasporto regionale ha deciso di dismettere in attuazione dell'articolo 4 del Decreto legge 95-2012, ovvero la spending review. La soluzione che si prospetta che preoccupa non poco i sindacati e soprattutto i lavoratori di Sistema che ieri, per la terza volta in pochi mesi, sono tornati a scioperare protestando davanti alla direzione generale dell'Arpa proprio mentre arrivava l'assessore ai trasporti Giandonato Morra: la nuova società, denunciano i sindacati, offrirebbe gli stessi servizi con sole 60 unità lavorative, con il conseguente licenziamento di 44 dei 104 lavoratori oggi in forza a Sistema. A far suonare l'allarme-tagli c'è la lettera che il consiglio di amministrazione di Sistema ha inviato alla Direzione territoriale del lavoro per chiedere la convocazione di un incontro. Vi si legge testualmente che «l'offerta di Entrust srl è conforme dal punto di vista economico» ma anche che «prevede modificazioni tecniche e gestionali tali da comportare un impatto sull'organico di Sistema spa». Su tutte le furie la Cgil, con il segretario regionale della Filt Franco Rolandi che ha indetto la manifestazione con Alessandro Di Naccio (Cisl) e Giuseppe Murinni (Uil) e Luciano Lizzi (Faisa Cisal): «Questa ditta - attacca Rolandi - sostiene che per svolgere gli attuali servizi bastano 60 lavoratori. Ma ciò contrasta nettamente con quanto affermato dal presidente dell'Arpa Cirulli e dall'assessore Morra secondo i quali così facendo si garantiva il futuro dei lavoratori di Sistema: adesso abbiamo capito di che futuro si tratta. Ma noi contestiamo questa procedura, non esiste l'obbligo di legge di vendere - sottolinea Rolandi. Lo dice anche la Commissione di vigilanza e garanzia della Regione che solleva numerose perplessità sull'interpretazione che Arpa ha dato dell'art. 4 e che ha chiesto un tavolo tecnico- politico di chiarimento che però l'assessore non ha mai convocato. La Regione -dice ancora il segretario della Filt Cigl, - deve intervenire per respingere questa aggiudicazione nel momento in cui non vengono assicurati i livelli occupazionali. I lavoratori sono disposti anche a fare sacrifici e non ci sottrarremo al confronto ma se il livello resta questo non c'è possibilità di confronto». L'assessore Morra, che a onor del vero ieri non ha subito alcuna contestazione, apre uno spiraglio e dice: «C'è una procedura in corso in cui c'è stata un'offerta: a compimento della procedura si valuterà la congruità, è una vicenda che deve essere ancora definita. E' un momento sicuramente difficile, dovuto alla complicata interpretazione di una norma nazionale - prosegue Morra - ma garantisco tutta la mia attenzione. Prima si deve definire la procedura, poi si farà la scelta. E sarà una scelta nel senso della salvaguardia massima dei livelli occupazionali». Nel frattempo sulla scena irrompe la richiesta della società Aquila srl di Ortona, uno dei soci di Sistema, che si dice interessata a esercitare i diritto di prelazione nel caso in cui Arpa cedesse la quota di Sistema. La vicenda è tutt'altro che chiusa

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