Amministratore unico e bilanci sempre sotto il controllo dell’Aula Giulio Cesare. La svolta nelle municipalizzate per il momento è soltanto un indirizzo, una memoria di giunta con la quale Marino detta la linea. Ma questa è materia del consiglio comunale, così, chiariti i principi del sindaco, la partita si sposta in aula.
Il primo passo sarà capire potenzialità e soprattutto i problemi delle aziende e il secondo è quello sui cda. «La memoria - spiega il vicesindaco Luigi Nieri - prevede anche, in base all'assetto delle partecipazioni, la possibilità di introdurre la figura di un amministratore unico, laddove sia possibile. Il tema centrale è anche quello della trasparenza di cui c'è grande bisogno nelle società e questo riguarderà le aziende speciali e le fondazioni». Il problema è che non tutte le società partecipate possono essere governate da un amministratore unico. Impossibile, per esempio, fare a meno dei cda delle aziende quotate in borsa, come Acea. Così in questo caso il Campidoglio prevede una riduzione a tre consiglieri, rispetto ai nove attuali. «L'ultimo punto della memoria riguarda i bilanci di previsione periodici e annuali devono essere sottoposti a forme di controllo da parte del consiglio comunale» ha concluso Nieri.
IL CONTRATTO RICHIAMATO
Prima di essere approvato il documento è stato discusso con i capigruppo. Il Pd sta pensando alle mosse da attuare: la prima è la modica degli statuti. La seconda: richiamare i contratti di servizio di tutte le aziende. Se si trovassero inadempienze si potrebbe procedere alla sostituzione del management, anche grazie alle leggi nazionali. I contratti delle municipalizzate prevedono, infatti, una serie di condizioni che potrebbero non essere state rispettate, (per l’Atac ad esempio i chilometri percorsi dagli autobus). In quel caso la maggioranza sarebbe pronta a far scattare la grave inadempienza per «l’esercizio fallace». A quel punto il commissariamento, soprattutto per l’azienda dei trasporti, sarebbe la normale conseguenza. Una misura molto grave, ma che in tanti nel centrosinistra non nascondono di auspicare. L’impegno a tradurre le intenzioni in delibere arriva dal capogruppo del Pd Francesco D’Ausilio: «Abbiamo costruito un percorso che è stato tradotto nella memoria di giunta e che sarà poi frutto di una serie di interventi specifici. Questa è la prima rivoluzione dell’era Marino». Anche Sel è soddisfatta, ma arriva qualche paletto sull’eventuale scelta dei commissari: «È giusto trovare delle figure autorevoli e limitare al massimo gli appetiti della politica su queste poltrone, ma i commissari non devono essere dei marziani - spiega il capogruppo Gianluca Peciola - chi arriva non deve passare quattro mesi a studiare la situazione». Altro provvedimento: la riduzione dello staff. I collaboratori esterni dello staff del Campidoglio, infatti, dai 97 della precedente consiliatura agli 84 attuali.
Scoppia un caso alla società Assicurazioni di Roma, la società che ha tra i suoi clienti le municipalizzate. Il nodo è l’assunzione di un dirigente, per un costo di 130 mila euro l’anno, nonostante - spiegano i sindacati - che la società da un anno e mezzo non percepisca i premi assicurativi, soprattutto da Atac e Cotral. «Una scelta quanto meno bizzarra» attacca il presidente del consiglio comunale Mirko Coratti «chiederemo spiegazioni al cda».
MORATORIA SUGLI SFRATTI
Intanto, il sindaco ha parlato dell’emergenza casa, con una proposta: «L'emergenza casa richiede un intervento straordinario del Governo e mi chiedo se non sia arrivato il momento di pensare ad una moratoria per gli sfratti».