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Data: 06/07/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Corso Vittorio Emanuele fa gola a 250 imprese Scontro politico sull’appalto. Pronto il ricorso al Tar

Tutti vogliono l'appalto di corso Vittorio Emanuele, la risposta è nella gara che si è appena conclusa: ducentocinquanta offerte sono arrivate sui tavoli del Comune per rispondere al bando da un milione e 600mila euro per la riqualificazione della più importante strada cittadina. Ieri, infatti, scadeva il termine per la presentazione delle domande e la commissione apposita ha proceduto al primo atto cui seguirà il vaglio delle singole offerte sino ad arrivare all'affidamento dei lavori e all'apertura del cantiere, presumibilmente a settembre, che nei voti dell'Amministrazione comunale dovrebbero concludersi in quattro mesi.

Il boom di offerte la dice lunga sulla "fame" di lavoro che c'è con una crisi senza precedenti, per cui le ditte si azzuffano su ogni appalto, a cominciare dal primo lotto di corso Vittorio Emanuele. Questo avviene mentre infuria la tempesta politica da parte del Pd e di un pezzo del centrodestra (Udc) che invece vogliono bloccare l'intervento. Al punto che il gruppo consiliare del Partito Democratico ha presentato una diffida al sindaco e alla Giunta ad andare avanti col progetto, pena il ricorso al Tar. «Sapendo che lo vinceremo sicuramente - ha premesso Antonio Blasioli -. Senza un Piano traffico, non si può inserire una nuova strada nel novero delle Ztl e, infatti, per un progetto simile il Tar del Veneto ha bocciato un intervento del Comune di Venezia che sembra la fotocopia di quello pescarese. Come farà, allora, il Comune a evitare i ricorsi se la Sisplan (società bolognese che ha redatto il Piano della sosta ndr) inserisce corso Vittorio nelle Ztl cittadine?». Domanda calda alla quale Blasioli ne aggiunge altre bollenti: «Il Comune con questo progetto si appresta a realizzare due corsie di 4 metri ciascuna (una dedicata ai mezzi pubblici, l'altra al transito dei residenti) in una carreggiata che oggi è transitabile per 16,50 metri all'altezza di piazza della Repubblica e 17,30 metri in via Teramo. Questa riduzione costerà più di un milione e mezzo di euro e se un cittadino di via del Circuito, stanco del traffico e della situazione insostenibile che si verificherà in quella zona con queste modifiche, decidesse di fare ricorso? E se un commerciante decidesse di impugnare la delibera che istituisce la Ztl, cosa succederà se il Tar Abruzzo deciderà come il Tar del Veneto, della Tar Sicilia e della Lombardia?». Il rischio, secondo il Pd, è che dopo i ricorsi la nuova Amministrazione dovrà fare marcia indietro e spendere altri soldi per eliminare i lavori già effettuati. «Per questo con la diffida chiediamo all'Amministrazione di fermarsi finché è in tempo, - conclude Blasioli - prima di andarsi a schiantare contro un muro. Molto meglio presentare un nuovo Piano del traffico che permette la partecipazione di cittadini, associazioni ambientaliste, sindacati, associazioni di categoria e commercianti. Su questa base siamo pronti a collaborare, non certo su progetti calati dall'alto e imposti con la forza».

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