NELLA giungla dei privilegi ce n'è uno, a Bari, che da un paio di settimane sta rendendo impossibile la vita dei cittadini. Da giorni un autobus su tre salta. Le attese si prolungano all'infinito, gli orari delle corse non vengono mai rispettati. La colpa è principalmente di un comma all'interno del contratto di lavoro che l'Amtab ha sottoscritto negli anni scorsi e che consente, anzi impone, agli autisti di andare in ferie per tre settimane consecutive. Non è possibile intervallarle. Tutte di seguito. Il risultato è quello che sta accadendo in questi giorni in città, quando è di fatto impossibile fare affidamento sui mezzi pubblici con le corse che saltano in continuazione. Ad aumentare il problema anche due fatti sintomatici, sui quali l'azienda e non solo hanno intenzione di fare approfondimenti: i mezzi si rompono sempre più spesso. E gli operai si ammalano sempre più spesso. Soltanto ieri per assenze o guasti tecnici sono tornati indietro 24 mezzi, a cui vanno aggiunti quelli che non sono proprio partiti. Si tratta di più del 25 per cento dell'intera flotta. Il problema nasce quest'anno dal divieto, per ragioni di tipo contabileeconomico, che l'Amtab ha di assumere autisti a tempo determinato (anche part time). In ragione delle "tre settimane di ferie" in passato è sempre stato effettuato questo tipo di contratti ma quest'annoi vincoli del patto di stabilità non consentono di incrementare ancora la spesa del personale che rappresenta il principale capitolo economico nel bilancio della municipalizzata. Un disservizio, questo, che se l'azienda non trova una soluzione si ripercuoterà per tutta l'estate, anche se nell'aprile scorso il presidente Tobia Binetti aveva promesso che tutto si sarebbe risolto nel giro di poche settimane. "Il problema è strutturale: noi dovremmo essere 415 lavoratori mentre l'azienda in questo momento ne ha appena 370" si sono giustificati i sindacati, rimandando al mittente le accuse sia legate all'accordo sulle tre settimane di ferie sia alle accuse che vengono loro mosse tra assenteismo e assenze per permessi sindacali. Uno studio dell'azienda ha calcolato in circa il 10 per cento il tasso di assenteismo. "Il vero problema però non è certo il numero di personale che lavora a bordo - attacca la Cgil - Gli autisti sono costretti a lavorare in condizioni disumane: saliamo a bordo senza aria condizionatae in mezzi vecchi e presi d'assalto. Con la crisi stiamo notando più passeggeri a bordo che vengono stipati in condizioni disumane. A fine giornata arriviamo stremati e può capitare che qualcuno si ammali". Proprio sull'assenteismo all'interno delle aziende muncipalizzate lavora però da tempo la Procura in seguito ad alcuni esposti che aveva inviato l'ex presidente dell'Amtab, Antonio Dimatteo. Non solo: le indagini della magistratura hanno permesso di accertare che esisteva un gruppo che rubava la benzina dei mezzi per utilizzi personali. Da quando la banda è stata scoperta, si risparmia circa il 30 per cento di gasolio. Accanto a questo esiste un problema serio, finanziario, dell'azienda. L'esercizio annuale porta il segno più, soprattutto negli ultimi anni quando le politiche sulla mobilità volute dalla giunta Emiliano (in particolare la scelta del park&ride) hanno rilanciato l'utilizzo dei mezzi pubblici. L'Amtab però paga debiti pregressi con l'amministrazione e per questo boccheggia: ora, come la legge impone, il Comune ha messo sul mercato il 40 per cento del pacchetto azionario e sta attendendo che la Regione nomini l'advisor per procedere alla vendita di quote di minoranza.