La sorpresa è arrivata al momento dell’apertura delle buste: oltre 230 imprese partecipanti al bando di gara europeo per la riqualificazione di Corso Vittorio Emanuele. Il segno della crisi. Entro lunedì l’assegnazione dell'appalto di 1,6 milioni di euro, mentre fuori tempo massimo arriva una diffida del gruppo consiliare del Pd che chiede di fermare tutto: «Non ci sono le condizioni per realizzare l’opera», dice Enzo Del Vecchio, mentre l’ex assessore al traffico Antonio Blasioli entra nel merito: «Chiediamo che la gara venga bloccata perché l’amministrazione non ha un piano traffico e non può quindi procedere alla realizzazione di una Ztl così ampia, che riduce le carreggiate di corso Vittorio a 4 metri di larghezza».
Nella diffida del Pd, inviata anche alla Corte dei conti, si fa riferimento ad alcune recenti sentenze, in particolare quella emessa dal Tar Veneto il 20 febbraio scorso su ricorso di alcuni commercianti di Venezia per l’annullamento di provvedimenti comunali sul traffico, tra i quali l’ampliamento della Ztl già esistente. Anche in questa circostanza il Comune della Serenissima non era dotato di un Put (Piano urbano del traffico).
Il consigliere comunale del Pd Florio Corneli parla di «opposizione non sterile ma di sostanza da parte del suo partito, che guarda alle conseguenze future di questo provvedimento». Meno preoccupato Carlo Masci, il leader di Pescara futura che continua a credere nel disegno di pedonalizzazione della città: «Quello di corso Vittorio è un intervento di riqualificazione che ha già affrontato tutti i passaggi amministrativi. Siamo all’apertura delle buste, se il Pd voleva affrontare seriamente la questione aveva tutto il tempo per farlo, proponendo idee e alternative. Farlo oggi mi sembra francamente solo un atto strumentale».