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Data: 07/07/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Ultimatum a Piccone: o sindaco o deputato Scontro sull’incompatibilità del parlamentare

CELANO O sindaco o parlamentare. I consiglieri comunali di opposizione di Celano tornano alla carica per chiedere le dimissioni, da una delle due cariche, di Filippo Piccone, sindaco della cittadina marsicana e deputato. «La giunta delle elezioni della Camera, nella seduta del 27 giugno, ha definitivamente accertato che Piccone è incompatibile, ai sensi della legge n. 138 del 2011 - ricordano i consiglieri Antonello Di Stefano, Carlo Cantelmi, Aniceto Ciaccia, Calvino Cotturone, Nazareno Tiberi, Daniele Bombacino, Giuseppe Cleofe ed Elio Morgante -. Ma nonostante questo pronunciamento Piccone non ha ancora provveduto a optare fra le due cariche». Per questa ragione i cinque consiglieri hanno chiesto la convocazione urgente del Consiglio comunale, proprio per discutere della questione. All’ordine del giorno della seduta figura una mozione con la quale si chiede di avviare la procedura di contestazione all’onorevole Piccone, invitandolo a eliminare le cause di incompatibilità entro dieci giorni. Già nei giorni scorsi i consiglieri di minoranza avevano invitato il parlamentare a rispettare la legge, accusandolo anche di assenteismo. «In Parlamento Piccone ha registrato un tasso di assenze del 75% (sest'ultimo in Italia), saltando anche la votazione sulla sospensione dell'Imu e sul decreto emergenze, che tra l'altro stanziava soldi per la ricostruzione post-terremoto - hanno dichiarato i consiglieri -. Piccone non riesce a dedicare un minuto agli interessi del territorio, ma rimane attaccato con le unghie e con i denti alle sue poltrone, contro legge». Pronta la replica del parlamentare: «Sulla questione della mia incompatibilità non hanno di certo scoperto l'acqua calda, essendo prevista da una legge dello Stato, alla quale nei termini e nei modi previsti mi adeguerò nel più completo rispetto e scrupolo, mettendo al primo posto, come ho sempre fatto, il bene della mia città, alla quale devo molto - ha affermato Piccone -. Il loro invito a dismettere entrambe le cariche lo posso capire in quanto sono persone alle quali piace vincere facile; purtroppo per loro, io faccio politica e continuerò a farla così come loro continueranno a fare opposizione, non avendo possibilità di prendere i necessari consensi per amministrare. E questo, anche se a loro non va tanto giù, è il sale della democrazia. Lo stato di salute, poi, in cui versa l'economia marsicana altro non è che la conseguenza di quello che sta accadendo a livello mondiale. Non è certo da addebitare ad una singola persona, sindaco o parlamentare che sia, o a partiti politici la responsabilità della crisi generale».

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