Prove generali di coalizione in vista delle prossime elezioni amministrative cittadine, l’altra mattina all’hotel Abruzzi. Sotto l’egida di Sel, che ha convocato tutte le forze del centrosinistra (assenti solo i grillini che non hanno raccolto l’invito di Vincenzo Cipolletti) per il convegno su «La città che vogliamo», si è riunito per la prima volta tutto l’arco attuale dell’opposizione teramana di Piazza Orsini, con l’aggiunta di liste civiche e socialisti, per tracciare i punti basilari del prossimo appuntamento elettorale del 2014. È emerso dall’incontro aperto al pubblico che sono tutti disponibili per coagularsi in funzione anti-Brucchi, anche se le eccezioni sollevate sono state diverse: la prima ha riguardato l’espressione del candidato sindaco, che debba far parte espressamente del centrosinistra, senza dunque ripetere l’errore fatto qualche anno fa con Paolo Albi, politico di area liberale.
«E’ arrivato il momento di mostrare coesione- ha dichiarato Giovanni Cavallari, il candidato sindaco del Pd che dovrà partecipare alle primarie di autunno -; dobbiamo mandare a casa il centrodestra che si è caratterizzato solo per le lottizzazioni, i ricatti sul posto di lavoro, il consumo di suolo, le varianti al Prg e i 50 Pit: non dobbiamo più permetterglielo». Il progetto della coalizione del centrosinistra, fa intendere Cavallari, è ancora in ritardo e quindi gli si deve imprimere un’accelerata. Assicura che non ci saranno giochi sottobanco per le primarie e consiglia di compilare le liste già a Dicembre, annunciando alla nutrita platea dell’hotel Abruzzi che le prossime amministrative risentiranno dell’abbrivio delle regionali. Come detto c’erano tutti: Pd, Rifondazione, Idv, Città di virtù, le liste civiche di area di sinistra più le Officine indipendenti, e perfino i socialisti.
«Questa amministrazione- fa sapere il padrone di casa Cipolletti (Sel)- è stata brava solo a tagliare nastri ma l’unica cosa che dovevano fare, il nuovo teatro, non l’hanno fatto». Maurizio Sciamanna del Pd chiede di essere alternativi come coalizione «abbandonando la trasversalità che vige ora in politica, recuperando il movimentismo dei referendari, come è capitato col vecchio stadio». Per Giorgio Giannella (Arci e Officine) «il centrodestra si è svenduto la città, l’hanno regalata a 5 famiglie: l’unica vocazione della nostra città resta quella universitaria». Anche se per la verità, l’ex dg dell’Izs, Vincenzo Caporale, smentisce ogni appeal: «Ma quanti studenti stranieri vi sono iscritti?».