ROMA Il Pdl ne ha fatto una bandiera e ne chiede l’abolizione. Letta, e con lui Pd e Sc, vuole rimodularla. Sull’Imu lo scontro non si attenua. Mentre si avvicina la scadenza di ferragosto, termine entro il quale il governo presenterà la proposta di riforma della tassazione sugli immobili, il ministro Zanonato prova a indicare una road map. «Le prossime tappe sono definite - spiega - Evitare l’incremento di un punto di Iva e intervenire per ridurre l’Imu sulla prima casa delle famiglie e sugli immobili strumentali delle aziende, su capannoni, negozi e terreni, la prima casa degli imprenditori». Il ministro dello Sviluppo ricorda che questo è l’impegno assunto da Letta in Parlamento, con l’avvallo anche del Pdl. «Sono impegni che vanno rispettati integralmente, sono la base del funzionamento del nostro governo». Fin qui la road map di Zanonato. Anche Dario Franceschini, il suo collega ai Rapporti con il Parlamento, in un colpo solo difende Saccomani dagli attacchi del Pdl e la scelta di abolire l’Imu «ma non per tutti». Franceschini immagina anche un «ridisegno più equo delle aliquote tra il 4, il 10 e il 21%». Su questo, spiega, siamo in presenza di un «paradosso della normativa» sui singoli prodotti nella fascia di Iva ridotta che non rientrano in un disegno organico. Ad esempio: pasta al 4%, riso al 10%, frutta surgelata al 4%,verdura surgelata al 10%. L’esenzione per la prima casa si farà «ma in modo ragionevole. La sospensione del pagamento sinora non ha riguardato le case di lusso: per esempio si può intervenire in tal senso, senza toccare in alcun modo le villette bifamiliari dei pensionati». Per Franceschini bisogna immaginare «un trattamento differenziato per le seconde, terze, quarte o quinte case. La logica deve portare ad un’eliminazione dell’Imu prima casa dentro un disegno complessivo della fiscalità sugli immobili». Ma le scelte incalzano. Ancora Franceschini ricorda che la proroga dell’Iva, già decisa, costa 1 miliardo «farla fino a dicembre ne costa 2, evitare l’aumento nel 2013 altri 4. L’eliminazione dell’Imu sulla prima casa costa 4 miliardi ogni anno. La somma fa 14 miliardi per il 2013-2014». Non ci sono solo Imu e Iva. Lo ricorda il ministro Enrico Giovannini a proposito dalla possibilità di ridurre il cuneo fiscale nella legge di stabilità. Gli ricorda però Cesare Damiano, presidente della Commissione lavoro della Camera che «fa bene il ministro Giovannini a precisare che le riforme strutturali, come quella complessiva della tassazione sulla casa, andranno decise in occasione della legge di stabilità. Vorrei che il governo non dimenticasse, tra queste riforme, anche quella sulle pensioni». Sceso in difesa del ministro Saccomanni, il vice ministro Stefano Fassina ha voluto ricordare al Pdl che è stato il governo Berlusconi ad aver «sfasciato i conti pubblici» e ha «messo nei guai l’Italia concordando, caso unico in Europa, il pareggio di bilancio nel 2013». Fassina ricorda anche che con gli attacchi a Saccomanni, il Pdl vuole «far dimenticare agli italiani i loro errori del passato» compresa «l’Imu sulla prima casa che sono stati proprio loro a promettere all’Europa». Per questo, conclude, «Alfano metta in riga il suo partito». Parole inaudite, replica Anna Maria Bernini del Pdl che chiede a Fassina di riflettere sull’opportunità di restare nel governo. Ma ancora Cicchitto non molla la presa mettendo nel mirino «la tecnostruttura» interna al ministro dell’Economia che «colloquia direttamente con la burocrazia europea auspicando sempre interventi restrittivi».