LANCIANO Da una parte la giornata campale che potrebbe anche essere definita storica, se è vero che si annunciano investimenti per produzioni per altri dieci anni, in pieno tempo di crisi. Dall’altra, le tensioni generate dal no della presidente della Camera Boldrini più la querelle continua con la Fiom, rinfocolata dai sindacati ieri con un presidio davanti ai cancelli.
Alla Sevel si respira l’aria delle grandi occasioni: oggi l’ad Fiat Marchionne varcherà i cancelli dello stabilimento di Atessa e davanti a giornalisti provenienti da tutta Italia e Europa spiegherà quali sono i programmi del Lingotto per lo stabilimento più importante d’Europa. Lo aspettano i seimila e oltre dipendenti di Sevel che hanno fatto della Val di Sangro uno dei siti produttivi più importanti tra quelli delle case automobilistiche. Al centro di tutto c’è il Ducato, il suo restyling o, come alcuni hanno ventilato, anche un nuovo progetto di zecca per un veicolo commerciale leggero da produrre. Probabilmente si sta parlando dello stesso progetto con parole diverse. Con Psa o senza Psa visto che la joint venture con Peugeot Citroen scadrà nel 2017. Ma visto che la liaison con i francesi ha funzionato così bene fino a questo punto, c’è da sperare anche su questo fronte. Insomma, gli interrogativi sono tanti ma i venti ottimistici spinti dai rumors nazionali e internazionali e accreditati anche dai sindacati, autorizzano previsioni importanti. Che per l’Abruzzo significano garanzie sul futuro industriale e sociale di tutta la regione: un’impronta fortissima che, dopo quella di Honda, per la Val di Sangro scolpisce sicurezze in un panorama dove i contorni netti in azienda sono diventati merce rara.
All’incontro non parteciperà Fiom che, messa fuori dalla porta, lascia una lettera a Marchionne, «per dire le cose che vi avremmo voluto dire se non ci aveste escluso e discriminati rispetto alle altre rappresentanze dei lavoratori». La lettera è stata illustrata ieri, davanti ai cancelli della fabbrica, con conferenza stampa e volantinaggio degli esponenti Fiom provinciali e della Rsa. Per questa mattina è previsto un presidio dei sindacati di base.
Il segretario provinciale Mario Codagnone sintetizza: «Se verrà annunciato solo il restyling dell'attuale veicolo, sarà una notizia positiva, ma si tratta di lavori già in corso e, quindi, i problemi essenziali restano. La Val di Sangro e l'intero Abruzzo si aspettano e meritano di più. Questa fabbrica, per garantire il futuro occupazionale anche a quei 1.000 giovani precari espulsi all'inizio della crisi, deve produrre non solo un veicolo commerciale appetibile sul mercato, ma garantire la piena capacità produttiva dell'impianto che può arrivare a 300 mila veicoli all'anno contro i poco più dei 200mila attuali. E per questo ci si aspetta una conferma dell'attuale alleanza (gruppo francese Psa di Citroen-Peugeot, che scade nel 2017, ndr) o di una nuova, con partner di livello internazionale che abbia già sbocchi sui vari mercati mondiali». Secondo la Fiom, poi, non si può disconoscere in Sevel un riconoscimento economico «per la storia e per il peso finanziario che il fatturato di Sevel ha avuto ed ha all'interno del gruppo Fiat, anche in questo difficile momento, frutto dei sacrifici, disponibilità e professionalità delle maestranze».