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Data: 09/07/2013
Testata giornalistica: Il Centro
È il giorno di Marchionne. Fari puntati sulla Sevel

L’ad Fiat annuncia gli investimenti nella fabbrica del Ducato in Val di Sangro Grande attesa di politici e sindacati, la Fiom (esclusa) gli consegna una lettera

La Sevel si ferma per un'ora e mezza per la visita dell'ad Fiat Sergio Marchionne. Gli operai più anziani dello stabilimento non ricordano che le linee produttive fossero mai state interrotte nella storia della Sevel, nemmeno in occasione della morte di Gianni Agnelli. Il palco e i numerosi posti a sedere sono allestiti nel reparto lastratura. Ma ogni officina può assistere al discorso di Marchionne grazie ai maxi schermi sistemati nei vari reparti. All'interno dello stabilimento è stato anche disegnato un apposito percorso in vernice per consentire una breve visita tra le linee produttive. La Fiom non inscenerà manifestazioni di protesta, l'Unione dei sindacati di base organizza un presidio autorizzato davanti ai cancelli dalle 11 alle 15. Il consiglio regionale, che doveva svolgersi in contemporanea alla visita, è stato spostato al pomeriggio. (d.d.l.)
ATESSA È il giorno di Sergio Marchionne oggi in Sevel. Una mattinata storica che arriva al culmine di oltre 30 anni di successi, ma anche a seguito di una crisi senza precedenti in Val di Sangro. Le attese sono tutte rivolte alle parole dell'amministratore delegato Fiat. Ciò che dirà Marchionne, alla sua terza visita ufficiale in Sevel, sarà scandito e scandagliato da centinaia, migliaia di dipendenti e abitanti di un territorio, la Val di Sangro, che ha scommesso tutto sull'automotive. Il Ducato, fedele compagno di viaggio di migliaia di lavoratori, dà lavoro, speranze e stipendio a 6.200 operai dello stabilimento e ad altri 4mila lavoratori dell'indotto. Oggi si saprà che veste avrà il nuovo Ducato. Ma sono tanti gli interrogativi ancora da sciogliere. Come ad esempio la mole dell'investimento Fiat, la durata della joint-venture con Psa (Peugeot-Citroen), un'alleanza che dovrebbe scadere nel 2019. Ancora, bisognerà capire se il territorio è davvero pronto alla sfida, se sono pronte le strade, i porti, la banda larga. E c'è anche il Campus automotive nel futuro di questo territorio, il"gioiello" della ricerca e dell'innovazione meccanica nato per attirare multinazionali come la Fiat. Ad accogliere Marchionne oggi c'è tutto il gotha istituzionale e sindacale abruzzese (i firmatari del contratto Fiat Fim-Cisl, Fismic, Uilm-Uil, Ugl). E non solo. Arrivano anche il vicepresidente alla Camera dei deputati Roberto Giachetti (Pd) e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanni Legnini (Pd). Marchionne incontrerà il presidente della Regione Gianni Chiodi (Pdl) nel corso della sua visita in Val di Sangro. Intanto la Fiom, esclusa dagli inviti per la storica giornata, ha scritto una lettera all'amministratore delegato. «Aspettiamo risposte concrete alle tante domande sul futuro produttivo e occupazionale della Sevel», si legge nel volantino distribuito ieri davanti ai cancelli , «a partire dalle alleanze per il nuovo veicolo». La Fiom si aspetta che vengano riassunti anche i mille precari non riconfermati per “l'ex progetto 300mila" e un premio di risultato legato allo stabilimento Sevel. «Questa per noi è una giornata fondamentale», sottolinea il segretario regionale della Fiom Nicola Di Matteo, «e la riconosciamo come il risultato del nostro lavoro e di quello dei nostri operai dentro e fuori lo stabilimento. Non abbiamo mai "gufato" come dice qualcuno, semplicemente facciamo domande e se le cose non ci convincono lo diciamo».

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