Un’auto dei vigili che attraversa il ponte accanto ad una ragazza intenta a fare footing ed un’altra che precede un bimbo in bicicletta. Sempre su quel ponte, lo stesso che la scorsa settimana ha ceduto sotto il peso di un camioncino della Teramo Ambiente. E da quel giorno, i due operai dell’azienda municipalizzata sono saliti sul banco degli imputati. Ma perché a pagare devono essere solo loro se, foto alla mano, su quel ponte ciclo pedonale transitavano tutti e con ogni mezzo? Se lo chiedono i rappresentanti della Teramo a 5 Stelle che, in una nota, esprimono tutta la loro solidarietà ai due operai, semplici capri espiatori «da sacrificare per espiare i peccati non solo della municipalizzata, ma anche di tutti quelli che fino a pochi giorni fa transitavano tranquillamente sul ponte ciclo-pedonale del parco fluviale. I due operai TeAm verranno probabilmente sospesi e si accolleranno le colpe, oltre che materiali, anche morali». Ma siamo a Teramo «la città dell’approssimazione», che peró «non puó scaricare le responsabilità sugli operai per coprire approssimazione e negligenza di chi dovrebbe controllare ed impedire che si verifichino questi gravi violazioni. Sul lungofiume è necessaria vigilanza e manutenzione».