Mascia rompe il silenzio sul progetto di corso Vittorio Emanuele e si schiera, a sorpresa, con l'Udc che minaccia la crisi se non si procede alla sperimentazione prima di aprire il cantiere. «Sì alla riqualificazione - dice il sindaco - ma con un periodo di prova di trenta giorni, come hanno chiesto i centristi». Finora sull'argomento più caldo del momento erano intervenuti tutti tranne lui, ora Mascia decide di uscire allo scoperto convinto che «per attuare un cambiamento così importante per la vita dei cittadini e dei commercianti, bisogna procedere per gradi e non imporre le decisioni dall'alto». Ecco allora la linea da seguire: «Credo che un mese di tempo sia il periodo ragionevole per capire se il progetto funziona. A differenza di altri, però, ritengo che la deviazione del traffico vada fatta in maniera graduale. Per questo dico che la soluzione migliore sia quella di avere una doppia viabilità nei primi quindici giorni, aprendo la strada dell'area di risulta senza chiudere corso Vittorio. Un modo per far abituare gli automobilisti a utilizzare la viabilità alternativa e per capire noi amministratori la sostenibilità del progetto. Nei secondi quindici giorni, invece, i veicoli devono passare esclusivamente sull'area di risulta, chiudendo corso Vittorio». Una linea morbida che contrasta con quella radicale di Carlo Masci e Pescara Futura, che invece vorrebbero attuare subito la rivoluzione in quanto sono già sicuri che la deviazione del traffico funzionerà. Mascia, evidentemente, qualche dubbio ce l'ha ancora e, pur concordando con la filosofia generale, vuole vederci chiaro e verificare sul campo la sostenibilità del progetto. L'unica differenza fra Mascia il capogruppo Udc Dogali è che quest'ultimo vuole che la sperimentazione si faccia senza assegnare l'appalto e senza aprire il cantiere e iniziare i lavori. «Che fretta c'è? - ha detto Dogali - I lavori sull'area di risulta per realizzare la strada alternativa e la rotatoria si possono fare stralciando i soldi da un altro capitolo di bilancio». Cosa che, invece, secondo il sindaco si può fare senza problemi: «La opere propedeutiche vanno realizzate dalla ditta vincitrice, altrimenti come facciamo a rispettare i tempi della riqualificazione di corso Vittorio?».