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Data: 24/07/2013
Testata giornalistica: Il Tempo
Via libera al nuovo Cda di Atac Broggi amministratore delegato. Soddisfatto il sindaco Marino: ci affidiamo a persone competenti

Danilo Broggi è il nuovo amministratore delegato di Atac. L’assemblea dei Soci, su indicazione della giunta comunale, ha rinnovato ieri sera il consiglio d’amministrazione della municipalizzata, dopo le dimissioni di Roberto Diacetti e lo scioglimento del Cda. La nomina del 53enne manager milanese, ex ad di Consip, oltre a rispettare le indiscrezioni della vigilia, era stata annunciata già ieri mattina in commissione Trasporti dall’assessore comunale alla Mobilità, Guido Improta. Entrano a far parte del Cda come membri interni del Comune anche Anna Maria Graziano (direttore del dipartimento razionalizzazione della spesa del Comune), Cristiana Palazzese (direttore appalti e contratti del segretariato generale del Campidoglio) e Stefano Fermante (direttore della programmazione e contabilità della ragioneria generale). Confermato, invece, il presidente uscente, Roberto Grappelli. È evidente, comunque, che la composizione del nuovo Cda varierà ancora quando entreranno in vigore le linee di indirizzo del sindaco Marino per la governance delle partecipate, con la presenza di un amministratore unico e due soli consiglieri al posto degli attuali Consiglio di amministrazione.

«Quello di Broggi – ha spiegato Improta - era uno dei pochi profili presi in considerazione che avesse un rilievo nazionale e che se la sentisse di intraprendere una sfida così difficile nonostante emolumenti fuori mercato come quello di 67.500 euro l’anno senza assunzione, come la spending review ci impone». Nel pomeriggio è arrivata anche la dichiarazione del sindaco Ignazio Marino: «La scelta di questa amministrazione – ha affermato - è stata quella di affidarsi a persone competenti, capaci di agire nel segno della trasparenza, della definizione di politiche industriali sostenibili, e nell’interesse dei cittadini e dei lavoratori».

La notizia che ha scatenato la polemica politica, invece, riguarda la conferma a presidente di Grappelli, già amministratore di Ogr (Officine Grandi Revisioni), nominato appena sei mesi fa dalla giunta Alemanno. Grappelli, tra le altre cose, aveva un contenzioso legale con Atac, ma ha già annunciato che lo ritirerà. «C’era la necessità di fornire almeno un elemento di continuità – ha spiegato Improta – e si è scelto di puntare sul curriculum e l’alto profilo di Grappelli». Sul nome di Grappelli è saltata sulla sedia l’opposizione: «È evidente – ha stigmatizzato il consigliere di Fdi, Dario Rossin – che si tratta di una nomina che fa comodo politicamente, che giustifica lo spoil system in atto. A questo punto voglio anche la conferma di Piergiorgio Benvenuti all’Ama».

Una delle sfide del nuovo Cda sarà quello, a conferma dei piani della giunta Marino, di accompagnare Atac verso il progetto della holding comunale e la liberalizzazione del mercato entro il 2019, secondo le direttive europee. Ciò significherà mettere a gara i servizi ma soprattutto privatizzare almeno il 40% della società. Un’eventualità che la maggioranza in Consiglio non vuole nemmeno prendere in considerazione: «Non se ne parla proprio - ha commentato il capogruppo di Sel, Gianluca Peciola – L’azienda va risanata e sostenuta nel suo carattere pubblico. Atac svolge un servizio pubblico e tale dovrà rimanere», mentre Athos De Luca (Pd) ha ribadito che «abbiamo osteggiato in tutti i modi questa eventualità, ora non possiamo tornare indietro. Bisogna trovare un’altra strada». I sindacati di base su questo tema si stanno già mobilitando ed hanno annunciato manifestazioni per la prossima settimana. La strada verso la ristrutturazione, almeno da questo punto di vista, è in salita.

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