L'AQUILA I dipendenti della Regione sono scesi in stato di agitazione per il mancato rinnovo dei contratti nella parte che riguarda il salario. Per la Regione non ci sono fondi sufficienti. Si tratta di una serie di extra rispetto allo stipendio base che l'ente riconosce al personale e che riguardano varie indennità tra cui la posizione, la produttività e gli straordinari. La mobilitazione viene annunciata in una nota di un gruppo di funzionari che minacciano lo sciopero e chiedono un incontro con i vertici della Regione entro la fine del mese. La proposta è quella di reperire i fondi tagliando i costi della politica a partire dalle auto blu. «In questo periodo di crisi, il potere di acquisto dei salari dei dipendenti pubblici è ampiamente diminuito tanto da toccare la soglia della povertà fissata dall'Istat a circa 1.400 euro al mese», lamentano i titolari delle posizioni organizzative della Giunta regionale, cioè i «colletti bianchi» di categoria «D» con responsabilità d'ufficio, che si riferiscono alla condizione dei lavoratori del pubblico impiego. «In tale contesto», spiegano «il salario accessorio per il nucleo familiare di un dipendente monoreddito rappresenta una risorsa essenziale per la sopravvivenza e la mancata erogazione ne compromette la stabilità e la serenità familiare». Della problematica si parla in una lettera dei rappresentanti sindacali indirizzata al governatore, Gianni Chiodi, all'assessore al Personale Federica Carpineta e a quello al Bilancio Carlo Masci. La vertenza si è acuita con l'immissione in organico dei lavoratori precedentemente in servizio presso gli enti regionali sciolti in seguito alle politiche «taglia-costi» messa in atto dalla maggioranza di centrodestra che ha portato all'azzeramento di Arssa (agricoltura), Aptr (turismo) e Abruzzo Lavoro. Gli oltre 300 dipendenti di queste strutture, di fatto, vanno ad aggiungersi ai circa 1.500 già occupati in Regione e tutti insieme dovranno dividersi i circa 15 milioni di euro stanziato in bilancio per il salario accessorio: a parità di somma prevista, l'extra pro-capite è destinato a calare.