MILANO Contro l’evasione fiscale arriva il nuovo redditometro e sembra presentarsi in modo più morbido del previsto con l’obiettivo di concentrarsi solo sull’evasione “spudorata”. La chiave principale del sistema di congruità sarà la verifica sugli scostamenti significativi tra reddito dichiarato e capacità di spesa manifestata, ma solo se la differenza è almeno del 20%. Lo strumento antievasione sarà basato su molti incroci fiscali e controllerà il tenore di vita dei contribuenti su un centinaio di voci: dall'affitto di yacht all'acquisto di medicine, alla spesa per la badante. E poi le spese per la casa, dal mutuo alle bollette. Non sfuggiranno le case all'estero mentre non saranno considerati gli immobili strumentali (negozi, magazzini) e pertinenze (box o cantine). Il fisco guarderà poi alle spese per acquisto e gestione di auto e barche, ma anche quelle per l'acquisto di libri scolastici, per l'iscrizione a circoli culturali e sportivi, per alberghi e pensioni. Occhio anche agli assegni periodici corrisposti al coniuge in caso di separazione o divorzio: da una parte saranno considerati una “spesa”, dall'altra un “reddito”. Nella selezione dei contribuenti a maggior rischio di evasione, l'Amministrazione prenderà in considerazione solo spese e dati certi (presenti in Anagrafe tributaria o nella dichiarazione dei redditi) e non terrà conto delle spese medie Istat. Maggiore spazio, poi, al dialogo con un doppio contraddittorio tra fisco e contribuenti, che potranno fin dal primo incontro dimostrare che le spese sostenute sono state finanziate con redditi che l'Agenzia non conosce perché tassati alla fonte o esclusi dalla base imponibile. Se le indicazioni sono esaustive, l'attività di controllo si chiude in questa prima fase. In caso contrario, il contraddittorio prosegue e vengono valutate anche le spese per beni di uso corrente, calcolate sulla base delle medie Istat. Il redditometro si applica agli accertamenti relativi ai redditi dichiarati a partire dal 2009, per quelli precedenti valgono le vecchie regole. Posizioni nel mirino. In particolare saranno selezionate le posizioni di quei contribuenti per i quali è emerso un significativo scostamento tra reddito dichiarato e spese sostenute rientranti tra le “spese certe” (presenti nell'Anagrafe tributaria o in dichiarazione dei redditi) e le “spese per elementi certi” (le spese per mantenere i beni quali l'abitazione o i mezzi di trasporto). Ciò permette di incentrare il contraddittorio su dati certi e situazioni di fatto riscontrabili. Come funziona. Nella fase istruttoria, il nuovo redditometro mette a confronto la spesa complessiva ed effettiva del contribuente con il reddito dichiarato. Per fare ciò, prende in considerazione sia le spese certe sostenute dal contribuente o dal familiare fiscalmente a carico (che risultano dall'Anagrafe tributaria o sono nella dichiarazione dei redditi) sia le spese per elementi certi (le spese per mantenere la casa, l’auto, ecc). Si considera poi la quota relativa agli incrementi patrimoniali e la quota del risparmio formatasi nell'anno. Solo nel caso in cui il contribuente non fornisca le necessarie indicazioni, l'ufficio prenderà in considerazione anche le spese correnti in base alla media Istat. Il piano operativo 2013. Il piano operativo 2013 userà criteri differenziati a seconda delle diverse tipologie. Farà tutoraggio alle 3.200 grandi imprese mentre userà i controlli finanziari per gli autonomi. Saranno verificati gli enti non commerciali e le Onlus per vedere eventuali abusi di regimi privilegiati. In ogni ci sarà una attenta opera di intelligence: i contribuenti da controllare saranno selezionati con risk analysis mirate. L'obiettivo sarà anche quello di massimizzare gli incassi.