Iscriviti OnLine
 

Pescara, 16/05/2025
Visitatore n. 743.967



Data: 02/08/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Linea dura del Pd. Epifani: ora rispettare ed eseguire il verdetto

ROMA Rispettare, applicare, eseguire. Tre verbi scanditi in sequenza, tre azioni che si congiungono in una sola via politica: il Pdl prenda atto delle decisioni della Cassazione ed eviti di far ricadere la rabbia sul governo. I tre verbi sono quelli usati dal segretario del Pd, Guglielmo Epifani, per commentare la sentenza sui diritti tv Mediaset. Rivolti all’alleato di larghe intese, appunto, ma che a ben vedere hanno un peso anche per il proprio partito. Fermo restando che, almeno ufficialmente, la volontà di mantenere l’appoggio a Enrico Letta rimane.
RISPETTARE ED ESEGUIRE

«La sentenza va rispettata, eseguita e applicata», dice Epifani. Che aggiunge: «Il Pd ha atteso la sentenza della Corte di Cassazione con un atteggiamento di grande serietà, privo di qualsiasi forma di speculazione. Adesso esprime il suo totale rispetto per la sentenza». Il punto centrale del ragionamento del leader democrat è palese: «La condanna di Silvio Berlusconi è atto di grande rilevanza. Per quanto riguarda il Pd questa condanna va non solo rispettata ma va anche applicata e resa applicabile». «Seguiremo con attenzione il comportamento del Pdl - dice ancora Epifani - sapendo che un atteggiamento responsabile rafforzerebbe l’opportunità di tenere distinte le vicende giudiziarie da quelle politiche e di governo, come il Pd ritiene necessario in una fase di crisi economica».
I renziani prendono atto dell’atteggiamento della segretaria, ma sottolineano che fondamentale è capire l’atteggiamento di Berlusconi: se ci saranno forzature da parte del Cavaliere, allora l’alleanza non potrà proseguire. «Il governo di pacificazione è nato non per risolvere i problemi di Berlusconi ma i problemi del Paese», taglia corto il deputato renziano Dario Nardella. «Le sentenze si rispettano; la giustizia deve essere uguale per tutti. Riguardo possibili ricadute sul governo, la linea è quella seguita finora: deve andare avanti se fa ciò che è necessario fare. E sì convinto se c'è da votare la decadenza da parlamentare». Chi non ha dubbi è l’ex magistrato Felice Casson: «Non si può stare al governo con Berlusconi».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it