ROMA Se si esclude il caso Mediaset, sono sei gli “scogli” giudiziari che ancora attendono Silvio Berlusconi già a partire dal prossimo autunno. In più, con la trasmissione degli atti ai pm da parte dei giudici del processo Ruby a carico di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti, il Cavaliere rischia l'apertura a Milano di un nuovo procedimento per corruzione in atti giudiziari. Ipotesi di reato che si profila per via dei versamenti di denaro che lui, o chi per lui, questo è il sospetto, avrebbe effettuato alla giovane marocchina, parte offesa e teste al dibattimento, e ad alcune delle testimoni convocate in aula. Nastro Unipol. Lo scorso 7 marzo, i giudici della quarta sezione penale del Tribunale di Milano hanno ritenuto il Cavaliere colpevole, assieme al fratello Paolo, di concorso in rivelazione di segreto d'ufficio per la fuga di notizie della famosa intercettazione Fassino-Consorte («allora abbiamo una banca») ai tempi della scalata di Unipol alla Bnl, pubblicata su “Il Giornale” nel dicembre 2005. È attesa l'apertura del processo in appello: probabilmente, però, basterà una sola udienza per la dichiarazione della prescrizione del reato che dovrebbe essere intervenuta da poco. Appello Ruby. L'anno prossimo davanti a giudici della seconda Corte d'Appello di Milano si aprirà il processo di secondo grado sul caso Ruby. Lo scorso 24 giugno, il Tribunale ha condannato l'ex capo del Governo, imputato per concussione e prostituzione minorile, a sette anni di carcere e all' interdizione perpetua dai pubblici uffici. La prescrizione dovrebbe intervenire nel 2020. Causa di separazione. Un altro “appuntamento” per Berlusconi al Tribunale milanese sarà il giudizio di merito, previsto all'inizio del prossimo anno, della Corte d'Appello sulla causa di separazione da Veronica Lario. Il Tribunale a dicembre ha “condannato” Berlusconi a versare 3 milioni al mese di alimenti alla ex moglie. Lodo Mondadori. Il 27 giugno davanti alla terza sezione civile della Cassazione è stato esaminato il ricorso di Fininvest contro la sentenza di secondo grado con cui era stata condannata a versare oltre 560 milioni alla Cir per la vicenda del Lodo Mondadori. Si è in attesa del verdetto della Suprema Corte. Compravendita di senatori. Sempre il 27 giugno, per il leader del Pdl a Napoli è cominciata l'udienza preliminare dopo che la Procura, il 9 maggio scorso, ha chiesto il suo rinvio a giudizio con l'accusa di corruzione per avere versato in nero tre milioni di euro a Sergio De Gregorio, all'epoca senatore eletto nell'Idv, al fine di far cadere il governo Prodi. Vicenda escort Bari. L'accusa è induzione a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria. Per i pm, l'ex premier avrebbe pagato mezzo milione di euro a Tarantini in cambio del suo silenzio delle “bugie” che avrebbe raccontato nel corso degli interrogatori cui è stato sottoposto dai magistrati baresi.