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Pescara, 28/04/2024
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Data: 02/08/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Chiodi: «Sanità, conti in ordine e fine del commissariamento»

«Oltre le più rosee aspettative», dice soddisfatto il governatore. A rinfrancarlo sono i dati emersi nel Tavolo di monitoraggio nazionale, che attestano l'arresto del disavanzo e la crescita del punteggio nella qualità dei Lea-livelli di assistenza, destinato nei prossimi mesi ad arrivare alle alte vette di 160, con l'apertura della struttura di hospice a L'Aquila. Una condotta oculata e irreprensibile che permette l'utilizzo di 382 milioni di euro, risorse precedentemente bloccate dal Governo di fronte al buco nero nei libri contabili. Tutto questo, racconta Chiodi, senza tagli alla spesa sanitaria. Anzi: «Sono stati spesi 72 milioni in più per i Lea, 179 per la medicina territoriale, 95 per le cure ambulatoriali, 18 per i disabili e 21 per gli anziani». E poi l'operazione finanziaria di cui va più fiero, la rimodulazione del mutuo trentennale, passato dai 200 milioni da restituire ad un tasso del 5,6%, ai 174 tassati al 3,11 %. Un risparmio che porterà nelle casse della Regione 120 miloni di euro. A differenza di quanto accade altrove, poi, negli ultimi mesi sono state trasferite alle Asl le risorse per il pagamento dei fornitori, che verranno liquidati entro 60 giorni dall'erogazione dei servizi.
RIORGANIZZARE IL SISTEMA
A chi, come il Pd, lo accusa di macelleria sociale per le decurtazioni alle prestazioni di riabilitazione, Chiodi replica: «L'Abruzzo ha il doppio di posti letto rispetto a quelli previsti dalla legge. L'anomalia è che spesso vengono utilizzati inopportunamente. Non vogliamo accanirci sui disabili, ma riorganizzare un sistema che presenta costi eccessivi». Con la fine del commissariamento, Chiodi chiederà anche la riduzione delle tasse per il 2013.
Tra tante luci, qualche ombra, delineata dal sub-commissario Giuseppe Zuccatelli: «Dobbiamo elevare la qualità dell'assistenza in taluni settori, come gli hospice e i punti nascita, e fare sistema con le direzioni generali, a volte troppo autonome rispetto alle indicazioni della Regione». E le polemiche sulla mancata concertazione delle decisioni in materia di sanità? Chiodi: «Se il centrosinistra fosse stato tanto bravo a governare, l'Abruzzo non sarebbe stato commissariato». E il governatore continua sicuro la sua navigazione, certo che l'approdo gli riserverà più gioie che dolori.
BOCCIATURA IN DIECI PUNTI
Ma il capogruppo regionale Pd, Camillo D’Alessandro, contrattacca: «Chiodi e Zuccatelli dicano tutto, rendano conto della classifica redatta dal Ministero della Salute che ha bocciato il sistema sanitario dell’Abruzzo. Proprio sui Lea otto Regioni sono state bocciate, tra queste l’Abruzzo, cui sono state contestate queste dieci inadempienze: mantenimento dell’erogazione dei Lea, appropriatezza, contabilità analitica, assistenza domiciliare e residenziale, Lea aggiuntivi, accreditamento istituzionale, cure palliative, acquisizione dei dati di assistenza domiciliare e semiresidenziale, attività trasfusionale, percorso nascita. Dunque il commissariamento non finirà».

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