I sindacati proclamano due giorni di sciopero. Spina (Cisl): il governatore deve impegnarsi a risolvere il caso. L’Abruzzo non può perdere il primo gruppo bancario della regione
Un'assenza che si è fatta sentire, quella del presidente della Regione Gianni Chiodi che ieri pomeriggio ha avvisato solo all'ultimo lavoratori e rappresentanti sindacali che non avrebbe preso parte all'incontro, deciso da tempo, utile a discutere quali azioni intraprendere per salvare il gruppo Tercas-Caripe. Il gruppo è infatti commissariato da Bankitalia e ha necessità di varare un aumento di capitale tra i 270 e i 300 milioni di euro. Gli oltre milleduecento lavoratori sono essere sempre più preoccupati per il futuro e annunciano due giornate di sciopero che saranno stabilite all'inizio della settimana prossima. Una prima riunione con il governatore era già stata fissata lo scorso 21 luglio, ma poi saltò per impegni non prorogabili di Chiodi. Ieri ad attenderlo c'erano i tre segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Gianni Di Cesare, Maurizio Spina e Roberto Campo, un gruppo di lavoratori, rappresentanti sindacali, il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e il presidente della Provincia Guerino Testa. «Quando si tratta di una banca privata commissariata», spiega Spina, «è giusto che la politica tenga un profilo basso, però in questo caso sono passati otto mesi e non si è ancora capito se ci siano acquirenti o interlocutori interessati alla crisi del primo gruppo bancario abruzzese. Se questo gruppo è importante per l'economia regionale, ci deve essere qualcuno pronto a farsi carico della situazione. Il governatore deve chiedere alle quattro fondazioni e a tutti i soggetti coinvolti se ci sia interesse a risolvere il caso e deve anche improntare una strategia con la Banca d'Italia affinché non si colonizzi l'Abruzzo. Bisogna fare in modo che tutti vengano allo scoperto e capire che cosa vogliono fare perché se perdiamo Caripe e Tercas perdiamo tutto. È il momento di fare proposte e prendere decisioni, la cosa peggiore è non fare niente. Il governatore deve muoversi, convocasse il Patto sulla questione». L'assenza di Chiodi, che a fine riunione ha fatto sapere di essere disponibile a organizzare un nuovo incontro, non è piaciuta nemmeno a Francesco Trivelli della Fisac- Cgil: «Ci sorprende l'assenza del presidente e ci preoccupa che la più grande banca abruzzese non abbia la giusta attenzione. L'idea di arrivare alla mobilitazione è causata da questo silenzio e dal fatto che non arrivino segnali per lo sviluppo della banca». Testa, che insieme a Mascia ha confermato la piena disponibilità a sostegno di questa battaglia, propone di organizzare al più presto un incontro con Chiodi, il sottosegretario Giovanni Legnini e il ministro Gaetano Quagliariello.