Versatile, ecologico, innovativo, risparmioso: sono queste le caratteristiche del Citea, il bus alternativo al Phileas, anch'esso prodotto dalla Balfour Beatty, che il Wwf propone alla Gtm per non gettare all'aria il progetto della filovia, ma cambiando mezzo e percorso. A tal proposito, l'associazione ambientalista fa notare come «con l'adozione di un mezzo ibrido, ma di fatto a esclusiva trazione elettrica senza pali e fili - sottolinea Loredana Di Paola - si supera automaticamente il problema della Valutazione d'impatto ambientale, necessaria invece per il sistema scelto finora e che blocca da un anno i lavori». Insomma, i vantaggi del cambio di mezzo sono enormi, comprese le ridotte dimensioni del Citea (12,50 metri rispetto ai 18,50 del Phileas) e ad esso è collegato il mutamento di percorso. «Una buona alternativa - interviene Augusto De Sanctis - consiste nel passaggio del veicolo sulla riviera che eliminerebbe le intersezioni con le traverse (numerose sul tracciato strada-parco), con la scontata riduzione delle emissioni da parte delle auto in fila e della perdita di tempo/lavoro dei cittadini incolonnati. Si elimina, inoltre, il gravissimo e altrimenti difficilmente risolvibile problema delle barriere architettoniche, presenti lungo tutto l'ex tracciato ferroviario, in palese contrasto con le normative in vigore. Considerato il flusso turistico estivo, un mezzo ibrido sulla riviera la qualifica a livello ambientale e garantisce anche un movimento di viaggiatori molto superiore. D'inverno, invece, si può pensare ad una soluzione ad anello, prevedendo il passaggio del mezzo, in sede dedicata, in un senso di marcia sulla riviera con ritorno sulla Nazionale Adriatica Nord-viale Bovio». Tutto questo si può fare senza perdere un euro dei finanziamenti stanziati per la filovia.