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Pescara, 16/05/2025
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Data: 06/08/2013
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Giornalismo e sanita': Chiodi vs. Rete 8 ''Quella tv oscura le notizie positive''

PESCARA - “Le tv che poi non mandano i servizi non vengano alle conferenze stampa. Non ha senso! È il caso di Rete 8, partecipa a tutti gli incontri con la stampa poi se le notizie sono buone non le manda, se sono negative sì”.

Ci è andato giù duro il presidente della Giunta regionale e commissario per la sanità, Gianni Chiodi, nel giudicare il comportamento giornalistico dell’emittente televisiva privata abruzzese Rete 8.

Come negli anni scorsi aveva fatto, denunciando di essere stato “oscurato”, l’ex governatore abruzzese, Ottaviano Del Turco, esponente di centrosinistra predecessore di Chiodi, coinvolto poi nell’inchiesta “Sanitopoli” per la quale in primo grado è stato condannato a 9 anni e mezzo, ora anche il presidente in carica, che guida un’amministrazione di centrodestra, attacca direttamente le direttive editoriali dell’emittente.

Chiodi ha avuto parole di sfida: “Non c’è trippa per gatti - ha spiegato ancora - niente ci condiziona, andiamo avanti spediti per la nostra strada. Si è abbastanza informati sui fatti per non capire”.

La presa di posizione, a sorpresa, c’è stata alla fine della conferenza stampa di venerdì scorso a Pescara sull’utilizzo dei fondi comunitari da parte della Regione Abruzzo.

Nel merito Chiodi non ha voluto chiarire altro, quindi al momento sfugge il “contenzioso” con la tv privata di Luigi Pietrangeli che, tra le altre cose, è presidente dell’Aiop Abruzzo, l’Associazione italiana ospedalità privata, che nel corso del processo sulle presunte tangenti nella sanità ha spiegato che “la Regione favorì le cliniche di Vincenzo Angelini”, il principale accusatore di Del Turco, anche lui condannato ma a 3 anni, sempre nel processo di primo grado.

Secondo quanto si è appreso, la goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stato l’oscuramento da parte di Rete 8 della conferenza stampa del giorno precedente, giovedì scorso, sempre a Pescara, tenuta dal governatore e dal sub commissario Giuseppe Zuccatelli per fare il punto sulla sanità e sul processo di risanamento del settore dopo il commissariamento per il deficit scattato nel 2008.

In quella conferenza stampa Chiodi ha annunciato che, in virtù dei buoni risultati ottenuti, chiederà al governo la fine del commissariamento e quindi l’uscita, definitiva, dell’Abruzzo dal novero delle Regioni canaglia.

“Mi hanno riferito, perché io non ho visto - ha concluso Chiodi - che le telecamere erano presenti e che il servizio non è andato”.

Non ci sono state repliche di Rete 8 all’invettiva di Chiodi perché nessun rappresentante era presente alla conferenza stampa sui fondi comunitari nel corso della quale è stato annunciato che la Regione Abruzzo è la prima in Italia nell’utilizzo delle risorse europee. (b.s.)

COSTANTINI: "QUANDO C'È CHIODI TELESPETTATORI CAMBIANO CANALE"

"Chiodi è diventato logorroico. Ripete le stesse cose quasi quotidianamente, in conferenze stampa fiume che i suoi assessori indicono ormai anche per annunciare il successo di sagre della porchetta o dell'arrosticino. E spesso se le dice da solo, considerato che l'altra forza politica amica/nemica, l'unica legittimata ad occupare sui media gli spazi per eventuali repliche, è da mesi impegnata ad annunciare e a smentire primarie, regole, candidati, eccetera".

Interviene così Carlo Costantini, consigliere regionale Mov139, alla notizia dell'attacco del presidente della Regione, Gianni Chiodi, all'emittente Rete 8, responsabile, secondo il governatore, di aver "oscurato" la conferenza stampa in cui si illustravano i conti della sanità.

"Stupisce, quindi, sentire chi nella sostanza da settimane è in campagna elettorale da solo, lamentarsi perché una singola conferenza stampa sarebbe sfuggita alla redazione del tg di Rete 8 - prosegue Costantini - Invece di prendersela con loro, potrebbe avere l'umiltà di accettare l'idea che qualcuno inizi a oscurarlo per evitare che i telespettatori, esausti delle sue banalità, cambino canale".

"Se fossi un direttore - conclude - tra la sua 500ª conferenza stampa e i miei telespettatori non avrei dubbi. Oscurerei la sua conferenza stampa ed eviterei che a centinaia cambino canale".

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