PESCARA «Costretti ad uscire dalla stazione, a causa della chiusura notturna, i senza tetto si sono riversati nel tunnel di fianco dove hanno sede i locali della Filt trasporti Cgil. Qui arrivano e dormono su cartoni, purtroppo urinando un po’ dappertutto, in una situazione che sicuramente lede la dignità delle loro persone e poi anche l’immagine della città». Così Antonio Blasioli, consigliere comunale del Pd, in una presa di posizione sulle condizioni in cui si trova la stazione ferroviaria di Pescara. «Dal mese di aprile», dice il consigliere di opposizione, «la stazione ferroviaria chiude di notte, una scelta di Rfi per tagliare i costi, dovuta anche al fatto che i treni notturni non fermano più a Pescara. Non c’è stata alcuna reazione della politica a questa scelta che ci taglia fuori dai collegamenti ferroviari, dopo essere stati tagliati fuori dai collegamenti marittimi, mentre c’è stato solo un rinvio (da febbraio ad aprile) della annunciata chiusura della stazione ferroviaria senza che fosse disposta alcuna soluzione per i senza tetto». A Rfi che gestisce la stazione di Pescara, secondo Blasioli, «non si può che addebitare la scelta di chiudere la stazione nelle ore notturne, una stazione che dava rifugio (specie nei mesi invernali) e la possibilità di lavarsi e andare in bagno a questi disperati che in alcuni casi, per scelta, rifiutano l’aiuto di tante associazioni presenti in città che svolgono di notte un lavoro oscuro ma utilissimo». Il Comune di Pescara, aggiunge il consigliere del Pd, «non deve sottovalutare questa emergenza sociale. Non si può limitare all’ennesimo sfratto di questi senza tetto che finiranno per aggravare la situazione in un altro luogo di Pescara. Bisogna cercare, per quanto possibile, di trovare una soluzione che ridia loro un minimo di dignità e che restituisca dignità e sicurezza percepita anche alla città». «Certo»,conclude Antonio Blasioli, «non è un bel biglietto da visita per chi scende a Pescara imbattersi in questi disperati e nell’accampamento notturno che avviene in questa zona, o ancora nell’odore nauseabondo che permane anche dopo la pulizia quotidiana che porta avanti Rfi».