Iscriviti OnLine
 

Pescara, 15/12/2025
Visitatore n. 750.220



Data: 08/08/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Berlusconi deciso a ricandidarsi «Vediamo se mi fanno decadere»

È la consegna politica e organizzativa lasciata dal Cavaliere ai suoi, il coordinatore del Pdl (carica che già ricopriva nella vecchia Forza Italia rinascente) Denis Verdini, che ormai firma ordini e direttive al posto dello stesso segretario Alfano. Ed è sempre lui, Verdini, che studia il dossier della legge elettorale.
Infatti, con un Porcellum con ritocchi o intesa con il Pd sul Mattarellum che sia, Verdini e il suo braccio destro, il responsabile elettorale del Pdl, Ignazio Abrignani, sanno che solo con una nuova legge elettorale Napolitano concederà il voto e l’ultima finestra elettorale utile per votare entro Natale si chiude il 30 settembre per votare il 24 novembre) mentre già dal 15 ottobre è troppo tardi (vuol dire votare l’8dicembre). Ma Berlusconi vuole votare «adesso», appunto, o molto a breve sfruttando l’effetto martire e facendo campagna elettorale dal carcere, dai domiciliari, in giro per le piazze, ma facendosi comunque rieleggere e poi sfidare il nuovo Parlamento e dire: «Ora dichiaratemi di nuovo ineleggibile». In attesa dell’Armaggeddon finale, pero, la strategia del Cav e dei suoi uomini più fidati si articolerà subito su altri tre punti.
«SILVIO LIBERO»

Uno, il tour estivo «Silvio libero» che partirà, subito dopo Ferragosto, in tutte le principali e più note località di mare italiane, forse anche con la sua diretta presenza e che si chiamerà «Giro della libertà» (mancano ancora molti dettagli operativi, a partire dalla prima tappa, che potrebbe essere Riccione, poi Capalbio, Capri...) con tanto di petizione popolare che avrà per tema – particolare anche questo non ancora chiarito – o una richiesta di agibilità politica per il Cav o la riforma della giustizia. Punto due: la mobilitazione capillare per ottenere che tutto il partito si impegni a ottenere le firme necessarie (500 mila) per far sì che i quesiti referendari lanciati dal partito radicale contro la malagiustizia si trasformino, nel giro di un anno, in un nuovo referendum pro o contro la giustizia su e di Berlusconi. Punto tre, rinascita – a breve – di quella Forza Italia 2.0 tante volte già annunciata, ma ormai (quasi) pronta con annessi logo, inno, raccolta fondi e statuto che non prevede un segretario, carica che Alfano ancora ricopre nel Pdl («ancora per poco», sibilano i falchi), ma solo un coordinatore (Verdini, appunto). E persino un nuovo predellino, che dovrebbe tenersi a metà settembre in quel di Milano (a piazza San Babila, ovvio).
UMOR NERO

Queste le ultime disposizioni di Berlusconi ai suoi, dunque. Il Cav, ieri, è rientrato nella sua villa di San Martino, ad Arcore, a sbollire un umore nero, ma combattivo. Lì si tratterrà ancora un paio di giorni prima di decidersi a volare per villa Certosa, in Sardegna. Accompagnato dalla sola fidanzata, Francesca Pascale, il Cavaliere riceverà, in questi giorni ad Arcore, pochissime visite. Quelle dei figli, innanzitutto, a partire dalla primogenita Marina, a cui è stato da sempre legato da un rapporto più che simbiotico, che ormai condivide con lui tutto: strategie e tattiche non solo aziendali, ma politiche.
E la linea che non solo i falchi del Pdl, ma anche i suoi figli, Marina in testa, hanno deciso di sposare e di portare avanti è quella della dura, appunto: «Ti hanno preso in giro tutti, Silvio, specie le colombe». «I traditori», come li chiamano a palazzo Grazioli, quei ministri che – sibila la Pitonessa in sms di fuoco – «ora mi dedicherò a distruggere uno per uno»). Del resto, dopo lo schiaffo del segretario del Pd, Epifani, ma anche dopo le parole di Renzi, per il Pdl, tutto, in questo caso, non vi son dubbi: «Il Pd vuole la crisi? Bene, diamogliela».
Certo, le colombe continuano a predicare (e ostentare) calma e gesso, consigliando al Cav di restare fermo, freddo e impassibile in attesa di una soluzione scovata da Napolitano, sostenendo il governo senza urne anticipate, addirittura – secondo alcuni – proponendo a Berlusconi di dimettersi da senatore con un «discorso da statista». Fole e discorsi che il Cav non vuole neppure sentire.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it