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Pescara, 16/05/2025
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Data: 09/08/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso il voto (Abruzzo) - Trifuoggi in campo la politica si spacca. Nel Pdl Chiodi perplesso e Chiavaroli contrario. Possibilista Paolucci, Pd

PESCARA Solo rumors, suggestioni, come dicono nel movimento di Beppe Grillo («Il candidato presidente per la Regione lo sceglieremo attraverso le primarie on line»). Ma è bastato che circolasse l'idea di un’offerta di candidatura all'ex procuratore di Pescara, Nicola Trifuoggi, per creare non pochi sussulti nel mondo politico abruzzese. Il diretto interessato si è già chiamato fuori: «Sarei onorato di una offerta di questo tipo, che però non potrei accettare». Il governatore Gianni Chiodi commenta: «Non credo che Trifuoggi accetterebbe mai una candidatura. Per quel che ne so è un valente magistrato. Scendere o salire in politica, soprattutto nella regione che ti ha visto protagonista in delicate questioni giudiziarie che hanno toccato da vicino partiti e istituzioni, può creare nell'opinione pubblica perplessità e letture retrospettive che non fanno bene a nessuno». Più diretto, nel Pdl, il consigliere regionale Riccardo Chiavaroli: «Troverei la scelta inopportuna. Ho sempre sostenuto la tesi di una norma che eviti ai magistrati di candidarsi nel distretto in cui hanno esercitato».
Ecco invece il pensiero del segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci: «Con lo stesso garantismo e laicismo che mi ha sempre contraddistinto, penso che un’ipotesi di dibattito e di contributo alla politica che può venire dall'esperienza di Trifuoggi e dalla magistratura sia da accogliere in modo positivo. Il nostro è un partito che deve contenere al suo interno culture ed esperienze della vita civile anche tra le più diversificate. Ritengo tuttavia che il confronto sia una cosa e l'impegno diretto in un movimento che ha solo un profilo di denuncia un'altra». Sembra pensarla così anche il coordinatore regionale dell'Idv, Alfonso Mascitelli: «Quella di Trifuoggi sarebbe una candidatura di grande valenza per la storia personale e di forte significato simbolico in una regione dove il rispetto della legalità è diventato un optional. Sarebbe però un grave errore considerarla solo l'espressione di una parte politica, il M5S, che rifiutando a priori qualsiasi intesa finirebbe per trasformarla, con l'attuale sistema elettorale, in una semplice bandiera. Non credo che Trifuoggi meriti di essere trattato alla stregua della Gabanelli con il metodo usa e getta». E Daniele Toto, neo coordinatore nazionale di Fli, dice secco: «Se Trifuoggi decidesse di fare politica, ne sarei felice per il bene dell'Abruzzo. Stiamo parlando di un personaggio di notevole spessore e di grande intelligenza».

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