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Pescara, 16/05/2025
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Data: 13/08/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Aeroporto, il decreto di Chiodi non ferma la guerra dei taxi

Pescara frena e Chieti accelera. Il decreto firmato il 2 agosto scorso dal governatore Chiodi che disciplina il servizio taxi all’Aeroporto d’Abruzzo - aprendolo di fatto ai tassisti di tutta la regione - è stato accolto con sollievo dal consorzio chietino Cometa che confida nell’immediata adozione del regolamento da parte dei Comuni. Il documento firmato da Chiodi prevede in Aeroporto d’Abruzzo 9 posti per i taxi di Pescara, 3 per il Comune di Chieti e 1 di San Giovanni teatino. All’articolo 2 si specifica che «Il Comune di Teramo e il Comune dell’Aquila, pur non facenti parte del bacino aeroportuale, hanno garantito l’accesso all’aeroporto d’Abruzzo». Questo per consentire a ogni tassista di svolgere servizio da e per l’aeroporto in caso di richiesta o su prenotazione. «Il Comune di Chieti è già pronto a varare il regolamento» dichiara il portavoce del consorzio, Emilio D’Innocente.
Del tutto opposta la reazione a Pescara, dove la concorrenza da fuori ha sempre trovato un fuoco di sbarramento soprattutto all’aeroporto: il Cotape, consorzio tassisti pescaresi, ha già interpellato il legale nazionale del sindacato Unitax per prendere immediate contromisure al decreto stesso. Al di là dei cavilli, il nodo che può rallentare o vanificare gli effetti del decreto di Chiodi è all’articolo 4, che chiede ai Comuni l’approvazione di una disciplina uniforme del servizio nel bacino aeroportuale e affida anche il monitoraggio dello svolgimento del servizio. In Comune a Pescara, vuoi forse anche per ragioni elettoralistiche, destra e sinistra hanno sempre scelto di tutelare i tassisti locali e dichiarazioni ufficiose raccolte da amministratori sull’argomento confermano questa linea. Difficile che il regolamento sollecitato dal decreto di Chiodi veda presto la luce a Pescara con i tassisti già sulle barricate. «Il decreto rimanda tutto ai Comuni, quindi è un documento solo interlocutorio, per noi non cambia nulla rispetto a prima» dice una voce del Cotape.
Emilio D’Innocente tira dritto nella convinzione di avere la legge dalla sua parte: «Il decreto è operativo e i Comuni devono attenersi a quel che dice la Regione, e chiare sono anche le norme che disciplinano il settore dei taxi». L’obiettivo di D’Innocente, in fin dei conti, è di «offrire un servizio più efficiente per migliorare l’immagine turistica dell’Abruzzo, non a caso - dice - puntiamo a un servizio taxi coordinato a livello regionale, che superi la mioppe logica dei localismi». Nel pacchetto di proposte illustrato da D’Innocente oltre a un moderno radiotaxi, spicca un sistema computerizzato che consente a tutti gli alberghi di prenotare con un semplice clic al computer un servizio taxi per ogni esigenza: tra le opzioni più gettonate c’è il pagamento con il bancomat, che solo pochi taxi offrono; la disponibilità di auto più capienti per passeggeri e bagagli, la possibilità di portare cani di taglia piccola, media o grande e anche gatti. Sistema al passo con i tempi che può essere concesso in dotazione ai consorzi per la soddisfazione di tutti, residenti e turisti in primis. Sempre che si riesca finalmente a mettere fine alle beghe di campanile fra tassisti.

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