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Data: 13/08/2013
Testata giornalistica: Il Centro
L'isolamento ferroviario dell'Abruzzo - Uffici chiusi e bagni murati alla stazione di San Vito. Nel cuore della costa dei trabocchi lo scalo ferroviario riqualificato nel 2005. Eppure non esiste una biglietteria, mancano personale e persino una fontana

SAN VITO É una stazione fantasma lo scalo ferroviario San Vito-Lanciano, a pochi chilometri dalla marina di San Vito e nel cuore della Costa dei trabocchi. Chi arriva, chi parte e chi percorre questi binari quasi deserti eppure nuovi, visto che sono stati realizzati nel 2005, ha la spiacevole sensazione di trovarsi in una terra di nessuno. Gli uffici sono tutti sbarrati, è raro che ci sia del personale a informare i viaggiatori, e non esiste nemmeno una biglietteria. Anche l'erogatore di biglietti automatico non funziona. Eppure San Vito è una delle mete più ambite dai turisti e dai cittadini del comprensorio nel periodo estivo. In questi giorni sono tante le segnalazioni e le lamentele sui disservizi della stazione, esasperate dal fatto che siamo in estate, e l'afflusso di viaggiatori e pendolari è maggiore. I bagni pubblici, ad esempio, non ci sono più. Le toilette sono state murate e non più utilizzabili. Non c'è una fontana dell'acqua, né un controllore a cui chiedere informazioni sui biglietti, le partenze e gli arrivi. Bisogna armarsi di pazienza e spulciare sui monitor elettrici oppure sui cartelloni. «Abbiamo acquistato il biglietto a Lanciano», dice un gruppetto di ragazzi che prendono il treno dalla città frentana per andare al mare, «qui non si vendono e non funziona nemmeno l'obliteratrice». In effetti non c'è più nemmeno l'ufficio che occupava un'agenzia turistica autorizzata. Tutti i locali sono chiusi e sbarrati dietro le grate da dove si scorge un biglietto che avvisa che la Rete Ferroviaria Italiana spa mette a disposizione un indirizzo internet e il numero di un fax per eventuali suggerimenti o segnalazione di reclami. Non c'è nemmeno un numero di telefono. Gli unici uffici che funzionano regolarmente sono quelli destinati alla manutenzione, poco distanti dallo scalo ferroviario. Ma la parte peggiore è destinata ai disabili. La stazione, così come avvisa un cartellone in evidenza all'ingresso "non è dotata di dispositivi di ausilio per la salita a bordo di passeggeri a mobilità ridotta". Della serie non ci sono né rampe, né ascensori per accedere ai binari. E' capitato spesso che i malcapitati disabili in carrozzella abbiano dovuto chiedere aiuto ai viaggiatori presenti oppure agli incaricati che di tanto in tanto presidiano gli uffici. Sempre lo stesso cartello di Rfi segnala che "il servizio di assistenza per persone a mobilità ridotta dovrà essere prenotato un'ora prima della partenza per collegamenti dalle 8 alle 22". Ad alimentare l'idea che Rfi si stia disinteressando sempre più la nuova stazione di San Vito c'è un'ultima chicca: l'area del parcheggio esterno è stata di recente totalmente ceduta al comune.

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