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Data: 13/08/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Porto, la ferrovia è a rischio chiusura

La società "Rete ferroviaria italiana", che gestisce l'infrastruttura ferroviaria italiana, ha presentato un piano industriale con cui pianifica l'attività futura: tra i provvedimenti da prendere c'è anche quello di smantellare il raccordo industriale del porto di Ortona. Il motivo sarebbe essenzialmente economico ovvero risiederebbe nella scarsa movimentazione di treni merce non sufficiente a garantire l'esistenza dei raccordi. Rfi insomma preferirebbe investire altrove magari sulla dorsale tirrenica dove si registrerebbero numeri di gran lunga più importanti di quelli della dorsale adriatica. Il problema, per il capogruppo consiliare, Tommaso Cieri, di "Uniti per Ortona", lista civica di opposizione, è che tutto sta avvenendo nell'indifferenza delle istituzioni: «L'amministrazione comunale farebbe bene a preoccuparsi dei problemi concreti della città- spiega Cieri- Non si è alzata una sola voce di protesta sull'intenzione di Rfi di disattivare il nodo ferroviario del porto di Ortona una caratteristica questa quasi unica che poteva invece essere il volano di rilancio dell'economia ortonese. Chiudendo il raccordo industriale si indebolisce anche la rete portuale e si tolgono servizi alle industrie. Le attività produttive si rilanciano offrendo condizioni migliori rispetto al passato sia rispetto alla tassazione che in ordine ai servizi offerti. Il porto ha un ruolo di fondamentale importanza per l'economia dell'intero territorio e l'amministrazione dovrebbe attivarsi presso Rfi per scongiurare l'iniziativa». Del resto non si può non tenere conto del fatto che l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, nella sua ultima visita allo stabilimento Sevel, nell'annunciare un investimento di 700 milioni di euro, ha chiesto a chiare lettere alla classe politica dirigente nuove infrastrutture. «Se alle industrie togli i trasporti- aggiunge Cieri- togli l'ossigeno, togli la possibilità di rendere competitivo il prodotto made in Abruzzo: per questo bisogna agire e scongiurare la dismissione». Cieri intende presentare un ordine del giorno nel prossimo consiglio comunale per portare all'attenzione dell'assise e della città il problema.

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