Continua il tentativo di Pier Ferdinando Casini di rientrare nell’orbita del centrodestra, approfittando, magari, del vuoto di leadership che lascerebbe un’eventuale passo indietro di Silvio Berlusconi dalla scena politica. «Siamo pronti ad assumerci la responsabilità di scegliere. Ma oggi il Pdl non può sprecare l’occasione scegliendo una deriva avventurista» spiega il leader dell’Udc in un’intervista al Corriere della Sera. «Conosco l’intelligenza di Berlusconi - aggiunge Casini - e so che il presidente più longevo del Dopoguerra eviterà l’umiliazione di un voto che, al Senato, lo vedrebbe pesantemente sconfitto. Mi rendo conto che per lui è una prova dura, ma solitamente nelle circostanze difficili dà il meglio di sè. D’altronde è lui che ha chiesto di separare le sue vicende giudiziarie da quelle del governo, e che continua a sostenere Letta. Se dobbiamo andare verso il bipolarismo del futuro, e creare nuove convergenze in nome delle comuni appartenenze europee del Ppe, l'atteggiamento politico del Pdl in questo momento non può avere equivoci».
Parole che marcano una netta differenziazione dall’ormai ex alleato Scelta Civica. «Nell’intervista al Corriere Casini sposa in pieno la linea del PdL sull’Imu - attacca Andrea Romano di Sc - prendendo per vere le promesse elettorali di Berlusconi diversamente dal richiamo alla responsabilità venuto ancora qualche giorno fa da Mario Monti. E soprattutto lancia l’Udc verso una nuova alleanza con il Pdl, confermando che l’unica versione italiana del PPE non puó che essere quella egemonizzata da Berlusconi (Silvio, ma eventualmente anche Marina). Alla luce di queste e altre dichiarazioni, del tutto legittime ma del tutto lontane dallo spirito e dalla prospettiva di Scelta Civica, è sempre più urgente che vi sia un chiarimento definitivo tra Udc e Scelta Civica e la fine di quel fidanzamento elettorale dal quale non è nata alcuna vera alleanza politica. Ognuno per la sua strada, allo scopo di restituire a Scelta Civica piena autonomia politica e progettuale».
La controreplica a Romano arriva dal segretario dell’Udc Lorenzo Cesa: «Noi dell'Udc abbiamo le idee chiare, ci rivolgiamo a tutti i moderati d'Italia coi quali vogliamo costruire un partito popolare sulla scia del Ppe. Andrea Romano pone oggi una questione di grande verità: Udc e Scelta Civica sono fianco a fianco nello stesso gruppo politico alla Camera. Ma: cui prodest? Che ci stanno a fare Udc e Scelta Civica assieme? Scelta Civica avrebbe il dovere politico di fare chiarezza al proprio interno e di scegliere una volta per tutte da che parte vuole stare. Altimenti per loro c'è solo il rischio di finire nella irrilevanza politica». Verrebbe da dire: da che pulpito...