Iscriviti OnLine
 

Pescara, 16/05/2025
Visitatore n. 743.963



Data: 14/08/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Dimenticò il bimbo nel bus, l’autista si uccide a Montorio. Era sotto inchiesta e sospeso dal servizio, soffriva di depressione

MONTORIO Va in bagno come se nulla fosse. Non ne uscirà più. Perché in quel bagno l'autista dello scuolabus sul quale, due anni fa, era stato dimenticato un bambino di quattro anni, decide di togliersi la vita. Lo fa impiccandosi alla maniglia della finestra, mentre in casa sua madre e sua sorella non sospettano nulla. Sono circa le 19 di ieri sera quando il dramma si consuma in un'abitazione di Villa Brozzi a Montorio al Vomano. La casa dove abita il 49enne salito, purtroppo, alla ribalta della cronaca perché in un giorno di novembre del 2011 un bambino, invece di entrare alla scuola dell'infanzia, rimane chiuso quattro ore nello scuolabus a piangere e gridare per chiedere aiuto. Sembrava una sera come tante altre quella di ieri a Villa Brozzi. L'uomo si trovava in casa con sua madre e sua sorella. Poi entra in bagno. E il tempo passa. Così tanto che i suoi familiari si insospettiscono. Lo chiamano dall'altra parte della porta, ma lui non risponde. Pensano ad un malore e decidono di sfondare la porta del bagno. Davanti ai loro occhi si presenta lo spettacolo peggiore. A nulla serve l'intervento degli operatori sanitari del 118, a nulla serve liberarlo da quel cappio che si è stretto attorno al collo. Per il 49enne è ormai troppo tardi, purtroppo non ci sono margini per rianimare.
Sembra che l'uomo soffrisse da tempo di depressione, quel male incurabile che ti attanaglia dentro impedendoti di vivere. Pare però che il medico curante, nell'ultimo periodo, avesse notato dei miglioramenti. Non abbastanza, forse, per evitare di prendere la drammatica decisione di togliersi la vita.
Sul posto sono giunti poi anche i carabinieri diretti dal tenente Pietro Fiano. Stando ai primi rilievi, i militari sembra non abbiano trovato nessun messaggio d'addio dell'uomo per i suoi familiari, né spiegazioni al drammatico gesto.
Per quella dimenticanza di un giorno di novembre, l'uomo era finito sotto processo. Autista e assistente erano stati denunciati e sospesi dal servizio dopo che il piccolo era rimasto per quattro ore nello scuolabus. Tutti gli altri bambini erano entrati nella scuola dell'infanzia in via Leopardi. Lui no, si era addormentato e nessuno lo aveva notato.
L'autista aveva parcheggiato, chiuso il mezzo e si era allontanato. La prossima udienza è in programma ad ottobre. E' stata la mamma del piccolo di quattro anni a presentare un esposto in Procura per denunciare l'accaduto. Da lì sono partite le indagini e le iscrizioni sul registro degli indagati, dove è finita anche l'assistente a cui il bambino era stato affidato e che non si era accorta, quel giorno, che il piccolo era rimasto sullo scuolabus. L'autista e il suo assistente sono stati indagati per favoreggiamento personale perché, secondo la Procura, avrebbero provato a coprire la donna fornendo versioni differenti dei fatti di quel giorno.
A scoprire che il bambino era rimasto sullo scuolabus era stato proprio l'autista, quando era giunto ormai il momento di riportare tutti i bambini a casa. Ieri la tragedia e la decisione dell'autista di togliersi la vita, impiccandosi nel bagno della propria abitazione.
Il racconto della drammatica vicenda ha raggiunto molto presto le vie di Montorio al Vomano nella tarda serata di ieri: Villa Brozzi si trova soltanto a due passi e l'uomo era comunque conosciuto. Sotto choc i familiari, che avevano pensato ad un malore quando il 49enne non dava segni di vita dall'altra parte della porta del bagno. Da qui la decisione di entrare con la forza e la drammatica scoperta.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it