L’AQUILA L’offensiva delle parti offese nel procedimento a carico dell’ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, indagato nel procedimento connesso all’indagine principale sulla riunione della commissione Grandi Rischi del 31 marzo 2009, ha ottenuto un primo risultato. Infatti il giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Romano Gargarella, ha fissato per il 10 ottobre l’udienza camerale riguardante l’incidente probatorio finalizzato al reperimento di prove. Va subito chiarito che su Bertolaso pende la richiesta di archiviazione da parte del Pm Fabio Picuti. A suo dire, infatti, non ci sono prove per sostenere che Bertolaso abbia fatto pressioni tali da indurre la commissione Grandi Rischi a rilasciare quelle affermazioni rassicuranti sulle probabilità di un forte terremoto, che poi hanno fuorviato molti aquilani. Secondo il pm, Bertolaso, per il semplice fatto di non avere partecipato alla riunione del 31 marzo 2009, non è da colpevolizzare, pur essendone stato l’ispiratore. In occasione dell’incidente probatorio saranno ascoltati tutti gli ex componenti della commissione Grandi Rischi. Si tratta delle sette persone che furono condannate in primo grado a sei anni di reclusione, processo per il quale si attende la fissazione dell’appello. Le parti civili, che dissentono dalle tesi del pm, hanno presentato ulteriori richieste sulle quali il giudice delle indagini preliminare dovrà far conoscere le sue opinioni. Infatti sono state chieste, solo per citarne alcune, le audizioni di altre persone che possono chiarire alcuni aspetti quali, per esempio, l’ex capo della Protezione civile, Giuseppe Zamberletti, come pure il sismologo Giampaolo Giuliani. Sono state fatte istanze per le audizioni di alcune trasmissioni di «Presa diretta», andate in onda sulla Rai, che hanno riguardato il post terremoto. Le richieste delle parti civili sono molteplici visto che i loro legali ritengono che le audizioni degli ex componenti della Grandi Rischi, pur se invocate dall’accusa, potrebbero non esserci. Infatti il faccia a faccia potrebbe venire meno qualora costoro, essendo imputati nel procedimento connesso, decidessero di avvalersi della facoltà di non rispondere anche per evitare affermazioni che potrebbero essere pregiudizievoli per loro in vista del processo di appello. Va comunque precisato che solo una parte dei familiari delle vittime ha fatto opposizione alla richiesta di archiviazione inoltrata da Picuti: un ipotetico esito negativo potrebbe, a loro dire, compromettere l’azione giudiziaria civile.