Giulianova – Errori di gestione, troppi soldi ad alcuni dipendenti di alto rango: sono alcune delle cause di un passivo di oltre 5 milioni che grava sui bilanci della società pubblica di trasporti ARPA, e non per la prima volta negli ultimi anni. Esiste, per alcuni, persino un rischio di fallimento. E’ quanto si è appreso oggi a Giulianova in una riunione di sindacalisti sul tema ARPA, presenti anche alcuni politici e amministratori, tra i quali il sindaco Mastromauro. L’incubo, per il momento, potrebbero essere i 30 licenziamenti di cui si parla in ambienti sindacali. La realtà è la già decisa riduzione di personale (i bigliettai) su alcune linee – tra le quali la Teramo-Roma – che pure riescono a fare il pieno quasi sempre, con migliaia di passeggeri l’anno.
Ma l’aspetto più assurdo della situazione riguarda la Regione, socio di maggioranza (diciamo pure in termini poco acconci, il padrone) che – dicono i sindacati – deve versare nelle casse della società la bellezza di 19 milioni di euro e non lo fa. Perchè? Mistero. Forse politica, forse burocrazia, forse disegni occulti che mirano a minare la società per farla fallire.
Per peggiorare la situazione, e accrescere i pensieri, circola voce che l’ARPA intenda tagliare tutti i servizi che non “fanno” più di cinque passeggeri a corsa. Vorrebbe dire, come capirebbe persino un dirigente dell’ARPA, tagliare fuori decine di paesini dell’interno, che già sono serviti al minimo.
Il panorama, come si vede, non è limpido e non si vede lontano all’orizzonte: foschie e nebbie. ora ci si aspetta che i vertici dell’ARPA e magari il padrone, ovvero la Regione, facciano chiarezza. Avverrà? Per ora, proclamato un primo sciopero che avrà luogo il 21 agosto.