ROMA «Si ha l'impressione che Antonio Mastrapasqua parli più da ministro che da presidente dell'Inps. Anzichè parlare dell'Inps dove - è noto- ci sono una serie di problemi a partire da quelli legati all'accorpamento con l'Inpdap, parla di politiche attive del lavoro, di enti inutili, di esodati e spending review». Così Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil, commenta le parole del presidente dell'Inps a proposito di una «manutenzione intelligente» ma «non uno stravolgimento» per la Riforma previdenziale targata Fornero.
«Il presidente dice di trovare utile un confronto coi sindacati - osserva Loy - e certo un confronto è sempre positivo. In più in Parlamento si è già avviato un percorso di revisione della Riforma Fornero, a partire dalla questione esodati e dal tema, profondamente connesso alla riforma previdenziale, della gestione degli ammortizzatori sociali».
«Ma temiamo - aggiunge Loy - che questi temi non siano tra le priorità nell'agenda di settembre fissata dal dibattito politico. Si deve decidere sulle risorse per risolvere temi come gli esodati, la cig, l'eventuale flessibilizzazione delle uscite dal lavoro. Tutte cose che hanno un costo», ricorda Loy. «Costa però anche tanto - spiega Loy - il blocco del turn over nelle aziende che proprio la Riforma Fornero ha provocato». Insomma, conclude il segretario confederale della Uil «per le pensioni occorre mettere mano alla riforma Fornero a partire da una maggiore flessibilizzazione delle uscite, accompagnata da un sistema economico incentivante e disincentivante».
Ancora più esplicito il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, secondo il quale la riforma Fornero va radicalmente cambiata. «La riforma - ha detto Centrella - ha già creato una marea di problemi: ai cosiddetti esodati o salvaguardati, creati proprio da questa riforma, e anche a chi dopo tanti anni di lavoro non riesce ad andare più in pensione».