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Pescara, 16/12/2025
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Data: 20/08/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Costi della politica - Le pensioni d’oro ci costano 6 milioni l’anno Acerbo: «Fronte trasversale difficile da scardinare». Tanti i nomi eccellenti

PESCARA Ci costano sei milioni di euro l’anno. I vitalizi pesano tanto sulle casse della Regione, ma la politica, quando si tratta di difendere i privilegi, fa quadrato senza distinzione di colori. Nei giorni scorsi, dopo numerosi rinvii, la proposta di abolizione dei doppi vitalizi è approdata in Consiglio regionale, ma ancora una volta tutto si è risolto in un nulla di fatto. Il testo, presentato dal capogruppo di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, prevede il divieto di cumulo tra le laute pensioni da consigliere regionale e quelle ancora più ricche da parlamentare. «Non c'è stato niente da fare - scuote la testa Acerbo - Le forti pressioni esercitate da alcuni personaggi politici, che godono del doppio vitalizio e che hanno mantenuto una grande influenza sulla scena pubblica della regione, hanno dato vita ad un fronte trasversale difficile da scardinare». Tra i beneficiari dei doppi vitalizi figurano nomi che hanno segnato a lungo e a fondo la storia politica abruzzese: presidenti della Regione come Ottaviano Del Turco, Giovanni Pace, Antonio Falconio e Rocco Salini, parlamentari ancora in carica come Gianni Melilla e altri volti noti del presente e del passato come Piero D'Andreamatteo, Anna Nenna D'Antonio e Bruno Viserta. Le pensioni d'oro dei consiglieri regionali oscillano tra i 2.984 euro al mese, per chi ha svolto un solo mandato e i 6.267 euro mensili, che spettano a chi ha maturato almeno 16 anni di anzianità. Cifre di tutto rispetto, che molti consiglieri possono sommare a rendite ancora più corpose, in virtù dei propri trascorsi parlamentari. Non stupisce, dunque, che le principali forze politiche, ancora fortemente ancorate al passato, si siano affrettate ad affossare il provvedimento: il Pd ha alzato cortine fumogene, senza prendere esplicitamente posizione, ma sostenendo l'impossibilità di sopprimere diritti acquisiti. L'Udc ha adombrato il rischio di andare incontro a ricorsi. Il Pdl ha presentato un emendamento che avrebbe fatto scattare il divieto di cumulo dei vitalizi solo a partire dalla prossima legislatura. Il risultato finale è che il testo è tornato in Commissione. «Ho preferito non oppormi - spiega il capogruppo di Rifondazione - Non c'erano i numeri per approvare il provvedimento e la proposta del Pdl avrebbe disinnescato l'efficacia della misura, finendo per colpire solo una minima parte dei futuri pensionati d'oro». I quasi 6 milioni di euro l'anno che se ne vanno in doppi vitalizi fa commentare che «In tempi di crisi economica e di pesanti tagli al sociale - conclude Acerbo - sarebbe giusto fare la propria parte e rinunciare ai privilegi».

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