BARI - Tra Puglia e Abruzzo si rischia l'incidente diplomatico. Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, e il presidente del consiglio regionale, Onofrio Introna, rispondono con toni forti a Giovanni Chiosi. Il presidente abruzzese aveva proposto su Facebook, al presidente del Consiglio, Gianni Letta, la chiusura dell'ateneo di Bari (leggi l'articolo) , considerato, assieme a quelli di Messina e Urbino, uno dei peggiori d'Italia, perché in fondo alle classifiche dell'Anvur, l'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca.
«La chiusura dell'Università di Bari è necessaria» ha scritto Chiodi. « Pensi a ricostruire l’Aquila, se ci riesce, e non si comporti da sciacallo approfittando di discutibili graduatorie scritte nell’interesse delle università del nord al momento delle iscrizioni - gli risponde Emiliano che aggiunge - se per completare la ricostruzione Chiodi avesse bisogno delle competenze delle Università pugliesi e delle nostre energie professionali ed economiche, siamo come sempre a disposizione per lottare al fianco dell’Abruzzo migliore, del quale evidentemente lui non fa parte».
Emiliano difende il lavoro del rettore barese Corrado Petrocelli, che negli ultimi dieci anni ha riformato l'offerta formativa e una struttura che il sindaco definisce «dependance della destra fittiana, dove il nepotismo e il familismo amorale imperavano», cambiando anche l'intestazione a Benito Mussolini con quella a Aldo Moro.
Al quella del sindaco si aggiunge la risposta di Introna «Contesto nel merito, nella sostanza e soprattutto negli obiettivi di campanile che probabilmente perseguono, le affermazioni del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, invece di cancellare incubatori storici della cultura centro-meridionale aggiunge Introna - il governo nazionale dovrebbe assicurare il suo sostegno ad Atenei come quello barese, che secondo altre graduatorie primeggiano per iscritti, servono un bacino di utenza quanto mai ampio e assicurano una formazione accademica d'eccellenza»