PESCARA – Chiudere le Università di Bari, Messina e Urbino. Lo scrive su facebook il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi perchè "non è frequentando una fabbrica delle illusioni che ci si costruisce il futuro".
Chiodi spiega (leggi l'articolo) che i tre atenei sono "in fondo alla classifica dell’Anvur", ossia l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca e quindi "crederò che il governo sia impegnato a ridurre le spese (per ridurre le tasse) quando Letta e Saccomanni si recheranno a Bari, Messina o Urbino per spiegare che la chiusura di quelle tre Università è nell’interesse dei loro figli".
Successivamente Chiodi ha chiarito che negli Stati Uniti "anche un obamiano di ferro qualche tempo fa ha chiuso una cinquantina di scuole pubbliche scadenti". Anche perchè 'si deve favorire un percorso di imitazione in senso qualitativo. Altrimenti la scadente qualità" degli atenei "continua ad essere tollerata se non perseguita per altri fini: baronie, posti di lavoro assistenziali che alla lunga peggiorano il sistema", conclude il presidente d’Abruzzo.
"MENO FONDI ALLE MEDIOCRI PER SALVARE LE MIGLIORI"
"In un contesto inevitabile di rarefazione delle risorse pubbliche (già saccheggiate per decenni) ridurre i finanziamenti alle università mediocri è il modo per non farlo a quelle che mediocri non sono". Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, interviene nuovamente sulla questione università, sempre attraverso il suo profilo Facebook. "Se questa logica diventasse patrimonio comune – evidenzia il governatore -, le Università sarebbero scoraggiate dal perseguire logiche baronali e punterebbero sulla qualità dell’insegnamento e della ricerca". In un altro post il presidente sottolinea che "l'esistenza di qualche eccellenza non può essere la scusa per la proliferazione della mediocrità".