La Filt Cgil Abruzzo, unitamente alle altre Organizzazioni Sindacali, ha in più di un’occasione manifestato formalmente una forte preoccupazione rispetto alle condizioni e alle prospettive dell’aeroporto d’Abruzzo. Purtroppo – si legge in una nota dell’associazione sindacale – le tante lettere indirizzate agli Assessori regionali competenti (Morra per i trasporti e Di Dalmazio per il turismo), compresa l’ultima sottoscritta poco tempo fa congiuntamente ai vertici aziendali della Saga Spa e con la quale è stata avanzata una richiesta di incontro urgente, non hanno sortito alcun riscontro.
Anche in questo comparto come in altri appartenenti al complicato e delicato settore dei trasporti, vi è un problema di mancanza di risorse tale da pregiudicare la solidità della società di gestione e quindi il futuro dello scalo abruzzese. Lo sa bene il Presidente della Saga Laureti che da mesi fa la spola nei palazzi della Regione nel vano tentativo di recuperare quel 50 per cento di risorse del cosiddetto Piano Marketing (parliamo di 2.750.000 di euro) promessi dalla Regione Abruzzo e dall’Assessore Morra ma in realtà mai liquidati. Risorse che servono per garantire l’ordinaria amministrazione dello scalo e che appaiono drammaticamente ancora più urgenti ed indifferibili in considerazione di alcune importanti defezioni in termini di voli commerciali (e non) che stanno interessando l’Aeroporto d’Abruzzo.
Dopo aver perso i voli per Torino, per Toronto e alcuni importanti voli Cargo, sono stati soppressi per la nota crisi egiziana anche i voli diretti a Sharm El Sheik il cui primo decollo previsto per il 31 luglio scorso non si è mai effettuato così come sono saltati i restanti cinque collegamenti che l’operatore New Livingston avrebbe dovuto garantire da e verso il Mar Rosso nei giorni 7/14/21/28 agosto e 4 settembre. In sostanza e allo stato attuale, a tenere in piedi lo scalo abruzzese è la sola Ryanair.
Tuttavia le brutte notizie non finiscono qui. E’ infatti dell’ultim’ora la voce alquanto fondata che Poste Italiane, attraverso il proprio operatore Mistral Air, si accingerebbero ad abbandonare lo scalo abruzzese, preferendo per i cosiddetti voli postali, unicamente lo scalo di Ancona quale Centro di Meccanizzazione Postale (CMP) nel quale smistare i grandi quantitativi di corrispondenza da parte di Poste italiane.
Con questa decisione non solo salterebbero ben quattro voli settimanali di andata e ritorno con base a Pescara, ma viene messo a repentaglio anche l’operatività H24 dello scalo abruzzese, che con la soppressione di questi voli postali concentrati unicamente nelle ore notturne, potrebbe determinare anche la chiusura per qualche ora dell’Aeroporto con conseguenze facilmente immaginabili sia dal punto di vista occupazionale ma anche per l’immagine e per il prestigio di uno scalo che il Governo Italiano ha inserito tra i 31 di “interesse nazionale”.