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Pescara, 16/05/2025
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Data: 24/08/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Cav agli arresti? Guadagnerebbe voti». Secondo i sondaggisti, Berlusconi in campagna elettorale contro le toghe e la sinistra motiverebbe i suoi sostenitori

ROMA Il Cavaliere agli arresti domiciliari che passeggia nervoso nella roccoforte di Arcore. Oppure ai servizi sociali che si prodiga per qualcosa e per qualcuno come un qualsiasi volontario. Anche la scelta della foto più azzeccata potrebbe risultare decisiva se la prossima tornata elettorale cadesse a ridosso del 16 ottobre, giorno in cui la sentenza emessa dalla Cassazione sarà applicata.
In assenza di sondaggi, i sondaggisti fiutano il clima per capire cosa farebbero gli italiani se venissero (ri)chiamati alle urne. Non è detto che nel cassetto non abbiamo il risultato di qualche test segreto. Tutti o quasi sono d’accordo sull’effetto condanna: è una carta che se giocata bene potrebbe giovare al Cavaliere. Che potrà calare sul tavolo anche la rifondazione di Forza Italia, un ritorno alle origini che fa amarcord. C’è già chi prevede una strategia puntata sull’assenza/presenza, su un silenzio del protagonista principale più assordante di cento comizi.
Il Pd dovrà invece spiegare ai suoi elettori perché dopo una campagna elettorale impostata sui toni aspri ha dato poi vita al governo delle larghe intese. E soprattutto scegliere chi tra Renzi e Letta avrà più chances di vittoria. Sinistra ecologia e libertà e i centristi di Monti e Casini saranno ancora una volta alle prese con la logica del «voto utile». Questione che nella radicalizzazione della contesa potrebbe riguardare volta anche il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, incapace, dicono le risposte ai test, di dare vita al cambiamento. Proprio gli elettori in libera uscita da Grillo potrebbe determinare l’esito di una contesa autunnale. Infine gli astensionisti. Chi ha disertato le urne nel febbraio scorso potrebbe farlo ancora. Molti astenuti facevano parte del centrodestra e del centrosinistra. E in linea di massima entrambi potrebbero non avere ancora sufficienti motivazioni per tornare alla casa-madre. La protesta continua.

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