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Data: 25/08/2013
Testata giornalistica: La Repubblica
Pdl, Cicchitto contro Santanché: "Così spacca il partito, parole inopportune"

Dopo l'intervista a Repubblica in cui la deputata Pdl dichiara la vittoria dei "falchi" sulle "colombe" e anticipa la caduta, "finalmente", del governo Letta, reagisce stizzito il collega di partito Fabrizio Cicchitto. "Contraddice il testo uscito da Arcore sull'unità del partito, e fa un elenco di buoni e cattivi nel momento meno opportuno"

ROMA - Se ieri a Arcore, durante e dopo il vertice, si è consumata la decisione di un aut aut al governo Letta, con essa si sta consumando anche quella dichiarata unità del Pdl che nei fatti non c'è più. E che vede il centrodestra implodere sotto il peso della condanna del suo leader, Silvio Berlusconi. La spaccatura è ormai sempre più malcelata. Tra Daniela Santanché, "falco" e "pitonessa", e Fabrizio Cicchitto "colomba", c'è più di un attrito. La deputata Pdl in un'intervista a Repubblica, racconta quanto discusso e deciso ieri a Villa San Martino, nelle cinque ore di vertice, e anticipando che il "governo Letta cadrà", dice: "Le colombe hanno ceduto, non ci sono alternative alla crisi perché gli altri hanno deciso di negare l'agibilità politica a un leader votato da milioni di italiani", dichiara Santanchè, secondo cui "Alfano ha capito che aria tirava e si subito allineato, il più furbo di tutti". Invece "Cicchitto, Schifani, Quagliariello, Lupi fanno a gara nel dire che si può mediare, ma sbagliano".

Un'affermazione che scuote Fabrizio Cicchitto e provoca la sua, stizzita, replica: "L'onorevole Santanchè, che è anche responsabile dell'organizzazione del partito, dichiara di esprimere le posizioni di una corrente di esso, i "falchi", i cui nominativi elenca ed elenca anche i nomi dei dissenzienti, dei non allineati, dei renitenti e degli incerti. Francamente non ci sembra che abbia scelto il momento più opportuno per fare questo elenco dei buoni, dei cattivi e dei mediocri", dice il collega di partito che definisce l'intervista "davvero singolare". Non solo, prosegue Cicchitto, perché "contraddice il testo finale di Arcore che afferma che il partito è unito e compatto". Ma, perché "avevamo capito che, ferme rimanendo le libere valutazioni di ognuno, siamo tutti impegnati a respingere l'attacco politico e giudiziario a Silvio Berlusconi e a porre il Pd di fronte alle sue responsabilità perché la tenuta dell'attuale governo, che è auspicabile, deve essere affidata al senso di responsabilità di tutte le forze politiche che lo sostengono", conclude.

A rinfocolare la linea dello scontro col governo e a parlare di "unità" ci pensa poi Daniele Capezzone, presidente della Commissione Finanze della Camera e Coordinatore dei dipartimenti del Pdl. "Non c'è più margine per rinvii e per logiche da accantonamento o aggiramento dei problemi", dice, "la riunione di ieri ha fatto ulteriore e definitiva chiarezza. Il Pdl è unito su posizioni nette, chiare, inequivocabili, che poniamo sul tavolo del governo, delle massime istituzioni, delle forze politiche che attualmente compongono la maggioranza". Unito, dunque, dice.

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