Se le parole del presidente della Saga, Lucio Laureti, hanno rassicurato sulla tenuta comunque buona dei dati sui passeggeri all’Aeroporto d’Abruzzo, non hanno cancellato però i timori di una chiusura notturna dello scalo proprio in conseguenza della crisi e dell’esigenza di abbattere costi: deciderà il Ministero. «Una ipotesi sciagurata - dice Moreno Di Pietrantonio, capogruppo del Pd in consiglio comunale -, è ora che la regione Abruzzo intervenga pesantemente insieme a tutti i rappresentanti politici abruzzesi presenti nel governo e nel parlamento per salvare l’aeroporto». Lo stesso esponente del Pd, condividendo le scelte strategiche annunciate da Lauteti, invita la Saga a insistere con decisione per l’istituzione di collegamenti soprattutto con la Russia: «I russi stanno sbarcando in forze in Italia, a Rimini e sulla costa romagnola si stanno sostituendo ai tedeschi moltiplicando il business del turismo locale grazie a una maggiore disponibilità economica, dunque si tratta di un mercato su cui puntare e chiedo perciò alla Regione finanziare tali investimenti».
Proprio alla politica sono rivolti gli appelli a fare di più lanciati da più voci e da più sponde in queste ore. «Secondo fonti bene informate e anche a detta dei sindacati l’Enav starebbe per limitare l’attività dell’Aeroporto d’Abruzzo alla fascia oraria che va dalle 6 alle 24, cioè diciotto ore, con chiusura notturna - afferma Armando Foschi, capogruppo Pdl in Comune - e le conseguenze sarebbero ben più pesanti della sola perdita dei voli postali notturni». Tra l’altro l’Aeroporto d’Abruzzo è di grande utilità come scalo alternativo a Roma: proprio ieri, mentre sul litorale a nord di Roma imperversava una tromba d’aria, un volo Wizzair partito da Katowice in Polonia e diretto a Roma Ciampino ha potuto fare uno scalo tecnico proprio a Pescara, per poi ripartire tre ore dopo quando le condizioni meteo sono migliorate. Sperano infine di scongiurare la chiusura notturna gli addetti alla torre di controllo, una trentina circa, i cui turni sarebbero rivoluzionati a loro svantaggio. Non escludono soluzioni di “solidarietà” pur di evitare il taglio.