TERAMO La “guerra dei due Paoli” – Tancredi contro Gatti, la parte maggioritaria contro l’ingombrante minoranza del Pdl teramano – rischia di riesplodere dopo mesi di tregua. Il motivo? La riconferma o meno, da parte della Regione, del direttore generale della Asl Giustino Varrassi, in scadenza a fine novembre. Paolo Gatti, sul Centro di ieri (leggi l'articolo), aveva dato il preavviso di sfratto al manager e mandato un messaggio eloquente al resto del centrodestra dicendo, in sostanza: «Non va riconfermato, la sua scelta è stata un errore». All’assessore regionale risponde deciso il deputato e coordinatore provinciale del Pdl Paolo Tancredi, premettendo subito: «Il tono e gli argomenti di quello che ha detto Gatti non mi vanno giù». Vista la premessa, il resto è un fiume in piena. «Quello che dice Gatti è legittimo ma non ricevibile. Non entra nel merito, non cita una sola questione relativa ai servizi sanitari. Perché è stato un errore nominare Varrassi? Paolo ce lo dica. Se Varrassi non va bene perché non fa le marchette (testuale, ndr), perché ci sono questioni personali o perché si va dietro a cialtronate come la raccolta di firme, questi non sono i criteri su cui valutarlo. Attenzione», puntualizza Tancredi, «io non dico che va confermato o cacciato, ma in mano ho dei risultati positivi della sua gestione, merito ovviamente non solo suo ma anche della Regione e di tutto lo staff». Tancredi elenca: «L’ospedale di Sant’Omero era morto ed è stato rivitalizzato, sono state comprate quattro Tac e una nuova risonanza magnetica sta per essere installata a Giulianova, sono stati assunti 92 nuovi medici e 120 infermieri e indetti 20 concorsi, sono stati climatizzati due ospedali, potenziate le strutture periferiche e la prima di queste, Villa Rosa, da 80 prestazioni è passata a duemila, ottenuti risultati eccellenti a livello nazionale sul parto indolore, combattute la mobilità passiva e le liste d’attesa. Il tutto con una politica di bilancio virtuosa come non era mai stata prima. Io», sottolinea il deputato, «sono soddisfatto di questa gestione, il confronto con la Asl di tre anni fa è altamente positivo: il che non vuol dire che vada tutto bene, e dico anche che potrei sbagliarmi. Ma, in ogni caso, è su queste cose che ci si deve confrontare, non se uno è brutto o bello o antipatico. Questo faranno Chiodi e la giunta regionale». E le inchieste penali che coinvolgono Varrassi, e che presto sfoceranno in processi e forse in condanne? Tancredi le minimizza: «Non mi pare che nelle ipotesi di accusa, ancora da confermare, ci siano fatti gravi. Varrassi non ha fatto mica quello che ha fatto Fiorito. Di sicuro, mi auguro che su tutte le Asl d’Italia ci sia la stessa attenzione della Procura di Teramo». Se si fa notare a Tancredi che, a prescindere dalle motivazioni, il “niet” di Gatti va tenuto comunque in considerazione perché altrimenti le migliaia di voti di cui dispone l’assessore regionale volerebbero altrove, il boss del Pdl teramano s’infuria: «Respingo al mittente quello che si evince dalle dichiarazioni di Gatti, e cioé: “Mandate via Varrassi o me ne vado nel centrosinistra”. Questo modo di fare a Teramo non è mai passato né mai passerà, anche se va molto di moda. Lui ha i voti, ma io allora? Ricordo che al congresso provinciale io ho vinto col 60 per cento, lui ha avuto il 40. Ha una marginalità di voti importante, ma pur sempre una marginalità. I ricatti non li accetto, troveremo la sintesi su Varrassi ma non su questioni aprioristiche». Gianni Chiodi sceglie il silenzio sulla vicenda, il capogruppo regionale del Pdl e assessore-ombra alla sanità Lanfranco Venturoni se la cava con una battuta ironica («Mi risulta che Gatti sia l’assessore al sociale, non alla sanità»), ma nel centrodestra teramano la fibrillazione è ufficialmente aperta.