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Data: 27/08/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Da Chiodi stop alle polemiche: Varrassi non sarà confermato

Il governatore non parla, ma invia il segnale a entrambe le fazioni del centrodestra teramano Il Pd lo attacca: «Le migliaia di firme contro il vertice della Asl dimostrano il suo fallimento»

TERAMO Piantatela di polemizzare e di beccarvi, tanto Varrassi non verrà confermato al vertice della Asl. Gianni Chiodi non potrà mai avallare questa sintesi giornalistica del suo pensiero e infatti, contattato, sull’argomento passa e chiude con un secco: «Non dico nulla». Ma, negli ultimi giorni, il governatore ha mandato questo inequivocabile messaggio ai compagni d’avventura politica del centrodestra teramano, sia a chi – in primis Paolo Gatti – non vuole che Giustino Varrassi, il manager in scadenza a fine novembre, continui a guidare per altri tre anni la sanità teramana, sia a chi – rappresentato con forza nella polemica da Paolo Tancredi – giudica invece soddisfacente la sua gestione. L’indiscrezione arriva da entrambe le fazioni, il che equivale quasi a una conferma ufficiale. Varrassi, dunque, si avvia a concludere il suo primo e ultimo mandato come direttore generale dell’Asl teramana. Si possono solo ipotizzare, ma sono facilmente immaginabili, le ragioni del perché il docente aquilano non sarà confermato da Chiodi, nonostante un bel pezzo di centrodestra – l’ala tancrediana e l’ex assessore alla sanità, ora capogruppo regionale del Pdl, Lanfranco Venturoni – giudichi positiva la sua gestione e sia pronto a dimostrarlo dati alla mano. Il primo punto è di opportunità politica: Varrassi non è mai piaciuto a Gatti e su di lui hanno espresso critiche gli altri assessori regionali teramani Giandonato Morra e Mauro Di Dalmazio. Confermarlo a dispetto di questi “no” o “ni” significherebbe rompere con una bella parte della propria squadra. Secondo punto, le inchieste penali collezionate da Varrassi e dal suo staff in questi anni. Magari non tutte, ma certamente alcune si trasformeranno in processi. Certo, le accuse dei pm a Varrassi vanno ancora dimostrate davanti ai giudici, ma la probabilità di vedere il manager condannato nel corso di un eventuale mandato bis sarebbe elevata. Con le elezioni regionali alle porte, correre questo rischio sarebbe da kamikaze. E Chiodi non è giapponese. Nel frattempo, com’era prevedibile, la polemica interna al centrodestra scatenatasi sul Centro a proposito di Varrassi suscita interventi della parte politica avversa a Chiodi e compagni. Il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci in una nota sottolinea che «l’enorme quantità di firme che i cittadini teramani stanno apponendo sulla petizione contro il manager Asl Varrassi (finora oltre 5mila, ndr) è una lezione per tutti. Le richieste della cittadinanza, quando sono strutturate e motivate, danno luogo ad un obbligo di esame, riesame e di riscontro da parte di chi detiene temporaneamente funzioni pubbliche, e non possono ricevere l'indifferenza né essere trattate con prepotenza. Neppure Chiodi può sentirsi esonerato dall’obbligo di ascoltare i cittadini che chiedono il rispetto del diritto alla salute. E proprio per evitare atti di forza come quello al quale si prepara Chiodi, il Pd nella prossima legislatura istituirà il diritto di recall, ovvero il riconoscimento del diritto dei cittadini a chiedere la revoca di chi detiene cariche pubbliche anche prima della fine del mandato». Paolucci continua: «La raccolta delle firme da parte di migliaia di cittadini e la frattura all'interno del Pdl anche su questo fronte dimostrano che Chiodi, al di là delle chiacchiere, sta clamorosamente fallendo proprio dove è stato più forte e imbarazzante il suo controllo politico sulla Asl. Chiodi dovrebbe chiedere scusa ai cittadini teramani e abruzzesi per aver fallito duramente sulla gestione della sanità. La vicenda Varrassi, con la spaccatura verticale nel Pdl teramano, dimostra che il modello Chiodi è definitivamente fallito. Chiodi non ha scuse: non rinnovi il mandato a Varrassi tenuto conto che ai sensi del quadro normativo ci sono probabilmente gli estremi per la revoca del manager della Asl di Teramo. Chiodi e il Pdl non hanno alcuna scusa per confermare Varrassi».

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