ABRUZZO. «In Abruzzo il ticket da 10 euro scatta solo per i redditi superiori a 36.000 euro».
Parola di Gianni Chiodi che qualche giorno fa su Facebook ha ricordato ai suoi ‘amici’ virtuali che ci sono Regioni che hanno applicato il super ticket da 10 euro (recependo la legge 111 del 2011) per le visite specialistiche ambulatoriali alla Asl senza alcuna modifica mentre l’Abruzzo avrebbe avuto un occhio di riguardo per i nuclei familiari che vivono con meno di 3 mila euro lordi al mese.
Il presidente "social" lo scorso 23 agosto ha esposto ‘con esattezza’ la disciplina delle imposizione di legge sui ticket aggiuntivi previsti dal Governo centrale (e non dalle Regioni) : «In 9 non hanno apportato modifiche e si tratta di Lazio, Liguria, Calabria, Puglia, Sicilia, Campania, Friuli Venezia Giulia, Marche e Molise. L’Abruzzo, invece, lo fa scattare solo al di sopra di una certa soglia, 36 mila euro annui», appunto.
Ma qualche ‘amico virtuale’ di Chiodi si è accorto che sebbene il proprio reddito sia inferiore a quello indicato il ticket aggiuntivo lo paga eccome. Ed in questo senso sono piovute segnalazioni da più cittadini che hanno lamentato e notato la stessa cosa.
Ne sa qualcosa Domenico Attanasi che dopo aver letto la dichiarazione del presidente su Facebook ieri mattina si è presentato nella sede ASL di Teramo, per esibire due fatture di avvenuti pagamenti per altrettante prestazioni mediche, nelle quali era conteggiato il ticket aggiuntivo di 10 euro. Ma di rimborsi nemmeno l’ombra. I pagamenti sono dovuti, si è sentito rispondere nonostante abbia esibito le dichiarazioni ufficiali del vertice della Regione.
«Su quel 'balzello'», ha spiegato Attanasii negli uffici dell’azienda sanitaria, «Chiodi ha dichiarato, e ribadito sui media anche istituzionali (Regione Abruzzo), che non è assolutamente dovuto».
L’addetta allo sportello «dapprima mi ha mostrato il proprio sconcerto e poi, con imbarazzo, mi ha consigliato di rivolgermi all'Urp, non prima però di essersi fotocopiato tutti i miei documenti».
Più tardi, l'Uffico che smista le proteste degli utenti ha chiarito tutto, ribadendo la legittimità del ticket aggiuntivo, «ma lasciando in me, libero cittadino e contribuente, il dubbio che, sia sul sito istituzionale della Regione Abruzzo e, addirittura, finanche sul profilo pubblico di Facebook, del presidente siano state scritte "inesattezze", che potrebbero indurre nell'utenza percezioni di disequilibrio sociale». Errore materiale? Svista? Propaganda in vista delle elezioni?
Eppure la situazione illustrata pubblicamente sembrava chiara e campeggia ancora sul sito istituzionale della Regione (data del 10 agosto scorso). «La quota fissa aggiuntiva di 10 euro a ricetta per la specialistica ambulatoriale, prevista dalla manovra finanziaria del Governo varata in luglio, trova applicazione anche in Abruzzo ma solo per i nuclei famigliari con redditi superiori a 36 mila 151 euro annui. Pertanto, le famiglie con reddito al di sotto di questa soglia saranno completamente esenti dal ticket».
Chiodi ora provi a convincere anche l’Urp.