PESCARA Se il congresso nazionale si tenesse oggi, la maggior parte del Pd pescarese voterebbe a favore della candidatura di Matteo Renzi come nuovo segretario del partito al posto di Guglielmo Epifani. Il sindaco di Firenze sbaraglia il campo ottenendo il consenso di molti esponenti locali del Partito democratico, con Pierluigi Bersani (che nelle precedenti primarie aveva ottenuto una larga maggioranza a Pescara) che sembra un lontano ricordo e il manifesto ideologico di Gianni Cuperlo che pare non abbia fatto breccia. A favore di Renzi si schierano un renziano della prima ora come il consigliere della circoscrizione Porta Nuova, Giacomo Cuzzi, Paola Marchegiani e Florio Corneli che già nella tornata scorsa espressero il proprio voto per il primo cittadino del capoluogo toscano, ma anche il capogruppo in consiglio comunale Moreno Di Pietrantonio, il segretario provinciale e parlamentare Antonio Castricone e i consiglieri comunali Enzo Del Vecchio e Giuliano Diodati. Ancora in attesa di vedere l'evolversi della situazione e valutare chi appoggiare sono i consiglieri comunali Camillo D'Angelo, Antonio Blasioli, Gianluca Fusilli e Alberto Balducci. Al momento, l'unico a schierarsi a favore della candidatura di Gianni Cuperlo, ex docente all'università di Teramo, è il segretario cittadino del Pd, Stefano Casciano. «È un bene che si discuta all'interno del congresso, che spero si svolga nel clima più sereno possibile», dice Casciano, «ma io sto con Cuperlo perché ritrovo quelle che sono le mie origini politico-culturali e il suo documento rispecchia quello che io vorrei fosse il partito». «Renzi ha fatto un salto di qualità», sottolinea Cuzzi, «ha unito e rilanciato il partito e può dargli una prospettiva di vittoria. Con Renzi sarà superata la fase dell'esasperazione e avremo un partito pensante e non pesante». «Mi piacciono anche Cuperlo e Civati», rivela la Marchegiani, «ma io sto con Renzi che ha intercettato la voglia di cambiamento che Bersani non ha capito. Cuperlo è troppo aristocratico invece Renzi ha una leadership naturale e rappresenta la più grande risorsa del partito». Di Pietrantonio spiega la scelta di schierarsi con Renzi: «La volta scorsa, dalla quale sembra passato un secolo, abbiamo sostenuto Bersani per poter dare risposte alle emergenze, nonostante la grande innovazione di Renzi. Ora visto il momento di difficoltà credo sia giusto che il Pd recepisca le istanze di innovazione di Renzi. Tenendo presenti anche le istanze di Cuperlo, credo però che il nuovo corso del partito non possa non essere Renzi». «Sostengo Renzi», evidenzia Castricone, «perché c'è bisogno di cambiare il partito per cambiare l'Italia. Credo che Renzi otterrà un consenso maggioritario anche qui a Pescara». «Tra Franceschini e Bersani ho sostenuto Franceschini», ricorda Del Vecchio, «tra Bersani e Renzi ho dato il mio appoggio a Bersani, ma chiusa quell'esperienza il partito non può non tener conto di questo rinnovamento rappresentato da Renzi e Letta, non si possono tenere in panchina due campioni. Cuperlo mi ha incuriosito ma non si può sempre tirare fuori dal cilindro una persona per ostacolare un'altra». «Io sono vicino a Renzi», rivela Diodati, «c'è bisogno di un ricambio della classe politica. Ci si aspettava segnali forti, anche da questo governo che invece fa solo cose di piccolo cabotaggio». Tra quelli che non si schierano D'Angelo: «La mia posizione è molto critica verso il Pd, non ho nemmeno rinnovato la tessera. Prima dei nomi bisogna fare un'analisi del passato altrimenti non andremo da nessuna parte, nascerà sempre un partito viziato».